ESCLUSIVA – V. Marino (all.): “Ho visto dal vivo il lavoro di Sarri. Ecco cosa mi ha colpito”

All'interno l'intervista all'allenatore della Vincenzo Riccio classe 2002

Dopo la lunga pausa estiva, a breve riprenderà la stagione agonistica delle varie scuole calcio, dove ilnpolionline.com vuole proseguire nel raccontare non solo i risultati sul campo ma anche le storie nel suo interno. Si comincia con la Vincenzo Riccio, la struttura che a sede a Brusciano inizierà a metà settembre con le categorie 2001 e 2003. Il nostro giornale ha intervistato l’istruttore della categoria 2002 Vincenzo Marino sulla sua nuova esperienza e su diversi argomenti

Cosa ti ha spinto ad accettare il progetto della scuola calcio Vincenzo Riccio? “Devo essere sincero, io prima di allenare il Napoli Lega Pro e l’Under 16, in passato sono stato alla scuola calcio di Vincenzo Riccio. Conosco molto bene il presidente e in passato  ero il responsabile dell’area tecnica e tecnico dei classe ’99. Sono stato con loro per un anno e mezzo prima di accettare la chiamata del responsabile del vivaio azzurro Gianluca Grava. A Vincenzo però feci una promessa, appena finito il mio ciclo con il settore giovanile dei partenopei sarei ritornato e così è stato”.

Quali sono le aspettative e che ruolo occupi in questo momento? “Quest’anno allenerò  la squadra della Vincenzo Riccio, categoria 2002, oltre ad essere il responsabile dell’area tecnica. Le aspettative sono quelle di fare bene in campionato, ma soprattutto insegnare ai ragazzi le regole basilari di questo sport. Io credo che questo aspetto sia fondamentale, perché noi non dobbiamo dire solo ai calciatori di vincere le gare, ma dare il buon esempio su come comportarsi in campo. In questo caso più che istruttore mi sento per loro un educatore”.

Parlavi di educatore o istruttore c’è una differenza invece sul ruolo di allenatore? “Non molte a dire la verità. Nel senso che come ho detto prima il ruolo dell’istruttore o educatore, è quello di insegnare ai ragazzi le regole basilare di questa disciplina, saper stare in campo, rispettare l’avversario e farlo con dei ragazzi che iniziano da poco a dare i primi calci non è semplice. L’allenatore più o meno fa le stesse cose, solo che lo deve fare a persone più adulte e che hanno diversi problemi e che non riguardano il  campo. Io credo che per noi il compito non è affatto semplice, però c’è la passione e se c’è questa componente tutto diventa più semplice”.

Da domani inizia ufficialmente la stagione agonistica del settore giovanile del Napoli. Tu che conosci bene i vari allenatori un parere generale sulle 4 compagini azzurre. “Sono fiducioso perché so quanto sono validi i vari allenatori delle squadre del vivaio del Napoli. La Primavera mi incuriosisce in un girone d’Elitè, sulla carta non sarà facile, però certamente possono dire la loro visto che sono un gruppo affiatato. Sulle altre squadre penso che possono dire la loro e visto che tutte e tre sono riuscite a qualificarsi la passata stagione alla seconda fase, hanno le carte in regola per fare una buona stagione”.

Il lavoro di Grava e del suo scouting in questi ultimi anni è stato davvero positivo. A tuo avviso può bastare per colmare la distanza con i club anche del Nord? “Credo che sia sulla buona strada, andare per le varie scuole calcio e riuscire ad anticipare i club del Nord sui ragazzi promettenti può essere già un passo in avanti visto che in passato non sempre questo accadeva. Grava e il suo scouting sono persone che lavorano in maniera assidua per dare lustro al club azzurro. Senza contare che nel territorio campano i giocatori validi ci sono, perciò si riuscisse a dare un prosieguo a tutto ciò si può fare un salto in avanti non indifferente”.

L’ottimo lavoro di Maurizio Sarri nel Napoli è sotto gli occhi di tutti. Per te e gli altri che sono allenatori o istruttori lo considerate un modello da imitare? “Assolutamente sì, il mister sta facendo un ottimo lavoro e ti svelo un retroscena. Due anni fa l’ho visto allenare dal vivo una decina di anni fa quando lui era ad Avellino, ed io ho collaborato con il mister per 20 giorni. Ti posso garantire che è una persona molto scrupolosa, meticolosa, 24 ore su 24, per certi versi maniacale per come cura i dettagli. Io se dovessi dare un consiglio ai miei colleghi, è quello di poterlo seguire negli allenamenti per vedere un po’ i suoi metodi di lavoro e visti i risultati del Napoli c’è da dire che sta lavorando davvero alla grande”.

Da domenica fino ai primi di Ottobre ci sarà un vero tour de force da parte del Napoli. Tu come gestiresti le forze tra sfide in Italia e in Europa? “La squadra partenopea ha una rosa molto ampia, composta da elementi molto validi, perciò fare una giusta rotazione per arrivare al meglio alle sfide in Italia e in Europa. Sarri e il suo staff tecnico coadiuvato da quello medico saprà perfettamente come gestire i carichi di lavoro, carpire la condizione dei singoli calciatori dopo le sfide con le nazionali. Sono ottimista per questo ciclo e quindi la parola spetta al campo”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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