Il punto della situazione – di R. Muni: “Polemiche nazionali”

Il campionato ha osservato un turno di stop, per gli impegni della nazionale di Ventura e proprio le due partite degli azzurri hanno scatenato accese polemiche, dovute ai risultati ed alle prestazioni tutt’altro che brillanti. A finire nel mirino di opinionisti e stampa è stato soprattutto il napoletano Insigne, scatenando una vera e propria bufera, che ha persino toccato il tema dell’eterno conflitto tra nord e sud. In realtà, le critiche piovute addosso al Magnifico potrebbero essere lette in due modi differenti. Da un lato, affermare che Insigne non è un top player e che si pensava che fosse più forte, potrebbe essere solo una ghiotta occasione per sminuire il valore della squadra di Sarri, gettando semi di destabilizzazione nell’annata che potrebbe capovolgere la geografia del pallone a distanza di quasi trent’anni. Chiunque abbia un po’ di onestà intellettuale non può non constatare che il modulo adottato da Ventura, non solo è un suicidio calcistico bello e buono ma finisce con il penalizzare le doti del talento di Frattamaggiore, costretto a fare il terzino e giocare a troppa distanza da quel fazzoletto di campo in cui diventa imprendibile per qualsiasi difensore. Volendo, viceversa, vedere il bicchiere mezzo pieno, chi ha puntato il dito contro Insigne, ritenuto il principale fallimento del doppio impegno nazionale, lo ha fatto perchè da un calciatore con le sue doti ci si aspetta sempre qualcosa oltre la sufficienza, facendo implicitamente un bel complimento all’attaccante di Sarri. Siccome vogliamo essere positivi e non passare per vittime e piagnucoloni, optiamo per la seconda versione dei fatti. Al di la delle polemiche, resta il fatto che, pur non giocando, il Napoli fa notizia e fa sempre parlare di sé e gli anni di maradoniana memoria ci ricordano che più sono pesanti le critiche e gli attacchi al mondo azzurro (del Napoli) e maggiore è il timore che il ciuccio possa tirare uno sgambetto alle squadre del nord, vincenti per definizione e per convinzione diffusa. Ancora Insigne, sempre Insigne. Questa volta, a scatenare i rumors  che vorrebbero gettare nell’angoscia i tifosi napoletani, c’è ancora il Magnifico al centro delle discussioni, su cui avrebbe messo gli occhi addosso Mino Raiola, il procuratore più famoso e più influente del mondo del pallone. Ai primi di settembre, con la stagione ancora tutta da giocare, sarebbe prematuro parlare di mercato, persino di quello della finestra invernale. Per questo motivo,  ipotizzare fantomatiche offerte faraoniche da parte di qualche top club europeo, con la regia del Mino nazionale, per accaparrarsi le giocate del Magnifico, è solo un tentativo per mettere di malumore la piazza napoletana. Ma Raiola non si è limitato al solo Insigne, mettendo in dubbio (anzi dando la certezza) che la permanenza di Maurizio Sarri sulla panchina del Napoli possa terminare al termine di questa stagione. Non è stata detta una sola parola dai diretti interessati, non esiste un solo indizio che possa far presagire alla fine del rapporto tra Sarri ed il Napoli, eppure c’è chi già ipotizza interessi da parte di top club europei per il tecnico di Figline. Sempre in tema di mercato, anzi di non mercato, che valore può avere una notizia di mercato che riguarda la prossima stagione (Berardi)? Finalmente la sosta è terminata ed a Napoli si torna a parlare dell’azzurro del cuore (che non è quello nazionale!) e della partita di Bologna. Il ricordo della stratosferica goleada della passata stagione è ancora vivo e da Napoli attendiamo il bis. Avanti Napoli, Avanti!

 

Riccardo Muni

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