Il Mattino – A. Serena: “Delle punte del Napoli ecco chi viene penalizzato”

L'ex bomber degli anni '80-'90: "Milik lo vedrei perfetto in una squadra di Mourinho"

Quando hai segnato con le maglie di Inter, Milan e Juventus, la patente di bomber non te la può togliere nessuno. E Aldo Serena, intervistato da “il Mattino”, se la può ritenere ben cucita nella tasca. Di gol ne ha fatti (tanti) e ne capisce (tanto), anche oggi che le partite le guarda dalla tv commentandole ai microfoni di Mediaset Premium. Mertens e Milik tornano a Napoli con un gol segnato a testa nelle gare di qualificazione al mondiale con le rispettive nazionali: un bottino che certamente gli sarà utile per confermare quanto di buono fatto vedere nelle prime uscite in azzurro.

Quanto aiuta segnare anche in nazionale? «Fare bene anche con quella maglia aiuta molto per far crescere l’autostima».

Chi dei due ne aveva più bisogno? «Sicuramente Milik».

Perché? 
«Sa bene che per lui sarà una stagione di sofferenza».

In che senso? «È un giocatore di alto profilo e non si discute, ma nel gioco del Napoli Mertens ha acquisito la posizione di prima scelta».

Insomma, sembra contrario alla staffetta sistematica. «Più che altro è una cosa che non mi convince».

E allora come gestirli? «Il Napoli gioca tante partite e sono sicuro che Sarri stimi molto Milik, ecco perché quando potrà lo metterà sempre in campo».

E Milik cosa può fare per trovare spazio? «Innanzitutto allenarsi e dare il massimo durante la settimana».

E poi? «Aspettare un momento di fisiologico calo di Mertens per trovare continuità».

Al di là dello stato di grazia di Mertens, che idea si è fatto di Milik? «Prima dell’infortunio si era ambientato bene, ma le dinamiche del gioco del Napoli sono fatte di scambi palla a terra che avvantaggiano Mertens. Diciamo che è più integrato negli schemi».

E Milik?
«Come terminale offensivo è di alto livello anche in un contesto come questo».

Quindi esclude di vederli insieme? «Magari solo in qualche porzione di gara».

Perché? «Difficilmente partiranno insieme se non quando Mertens si sposta a giocare sull’esterno, ma Sarri è un metodico e ha le sue convinzioni».

Da attaccante, come pensa che Milik abbia vissuto questo periodo da seconda scelta? «Di sicuro ha sofferto per l’infortunio unito al dubbio sul come sarebbe ritornato, poi vedere che Mertens faceva un campionato da fenomeno non lo avrà certamente aiutato».

Se fosse il presidente di una squadra chi sceglierebbe tra i due? «Dipende dall’allenatore: se ho Sarri prendo Mertens, se invece ho Mourinho prendo Milik perché vuole la punta fisica che difende palla».

Ma con questa ampia scelta di attaccanti il Napoli e Sarri possono davvero vincere con il bel gioco? «Sono una squadra che diverte e prova a limitare le difficoltà nella fase difensiva. Sarri ha un’idea chiara: baricentro altro e difendersi attaccando».

La Redazione

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