Il Napoli femminile tra mezz’ora scenderà in campo a San Giorgio a Cremano dove sfiderà per la gara di Coppa Italia la Virtus Partenope e c’è grande attesa da parte del club sulla prova delle ragazze di mister Aielli. Il progetto della società azzurra è ambizioso e le premesse per far bene ci sono tutte. Ilnapolionline.com ha intervistato il presidente onorario Lello Carlino sulla conferenza stampa di giovedì mattina e sulla vicenda Reina.
Giovedì mattina al “Gambrinus” c’è stata la presentazione del progetto Napoli femminile. A caldo le tue prime impressioni. “C’è grande ottimismo visto che la voglia dello staff, delle ragazze e del mister sono davvero molteplici. Siamo pronti per il primo impegno ufficiale contro la Virtus Partenope in Coppa Italia e ci auguriamo di iniziare nel migliore dei modi”.
In conferenza stampa hai parlato di un possibile ritorno di Valeria Pirone nel Napoli femminile. Quanto c’è di vero? “Per me sarebbe un sogno riaverla in squadra, visto che lei è una bandiera del club e movimento in Campania. Vediamo se tutto ciò si potrà avverare nei prossimi mesi. Valeria ha voglia di tornare da noi, però dobbiamo capire se sarà possibile, aspettiamo gli eventi”.
Delle veterane invece c’è la possibilità che possa restare Emanuela Schioppo, visto che Paola Di Marino e Valentina Esposito sono già andate via? “Al momento io non so darti una risposta certa, dovresti chiederla al d.g. Italo Palmieri. L’impressione però è che lei voglia intraprendere un’altra strada, diversa dal Napoli femminile. Se così fosse, ci dispiacerebbe ma accetteremmo la sua scelta professionale”.
Passando al Napoli, per fortuna c’è stato il lieto fine della permanenza di Reina. Cosa ne pensi a riguardo? “Sono felice della sua permanenza in azzurro, lui è importante per il progetto di Sarri, oltre che tecnicamente anche per il gruppo, come uomo spogliatoio. Secondo me però non si doveva arrivare agli ultimi giorni per decidere il futuro del portiere spagnolo. Ora ci auguriamo da tifosi che possa essere l’anno buono per il tricolore”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco