Con la pausa del campionato per gli impegni della nazionale di Ventura e la fine del calciomercato, è quest’ultimo a tenere vive le accese discussioni sulla nostra squadra del cuore. Pareri discordanti dividono tifosi e addetti ai lavori sul mercato del Napoli che, a mio modesto parere, ha lasciato qualcosa di incompiuto. Mario Rui in sostituzione di Strinic, quale alternativa a Goulham, è una soluzione che si può comprendere, sebbene non sposti gli equilibri. È risaputo, infatti, che il fluidificante croato volesse giocare con più frequenza e l’occasione che gli è capitata, Genova sponda blucerchiata, andava colta al volo. Ounas, sebbene abbia caratteristiche diverse, rappresenta una valida alternativa a Callejón e, siamo sicuri, che saprà incantare il pubblico partenopeo con i suoi numeri palla al piede. Restano non poche perplessità sull’operato della società. La prima riguarda il capitolo portieri. Reina ha fatto una scelta di cuore, rimanendo all’ombra del Vesuvio e rinunciando ai soldi ed alle ambizioni della squadra parigina. In cambio, ha ricevuto il rifiuto (…almeno al momento…) di un prolungamento contrattuale. Che Aurelio De Laurentiis mediti sull’enorme importanza del portiere spagnolo e si decida a tornare sulla sua decisione. In fondo, è anche con la cura di dettagli che, in prima battuta, possono sembrare insignificanti che si crea un gruppo vincente. Sulla questione del secondo portiere, nulla è cambiato rispetto ad un anno fa. Sepe e Rafael sono rimasti in azzurro anche se non offrono le dovute garanzie a Sarri. Proprio il tecnico di Figline ha speso parole di elogio per il portiere napoletano ma, in tutta onestà, non so quanto queste parole siano sincere e convinte piuttosto che un modo elegante per smorzare eventuali polemiche. Karnezis, scelto per fare da riserva al portiere titolare, è rimasto tutta l’estate ad aspettare la chiamata dal diesse Giuntoli restando mestamente a mani vuote. Una gran confusione che si è conclusa con un nulla di fatto. Altra leggerezza di non poco conto è stata quella di non pensare ad un alter ego di Hysaj, confermando Christian Maggio in tale veste. Vista la non più giovane età del terzino veneto, questa scelta non scelta ci sembra un azzardo grosso, in una stagione impegnativa e di grandi ambizioni. Il centrocampo è stato confermato in blocco e non poteva essere diversamente visto l’ottimo assortimento sia quantitativo che qualitativo dei sei effettivi di Sarri. In attacco, infine, sfumato Berenguer, si è solo venduto Zapata e Pavoletti confermando Giaccherini, altro elemento che non pare offrire le dovute garanzie al tecnico nativo di Bagnoli. Non sarebbe stato il caso di puntare su un elemento duttile (Quagliarella!) oppure, in alternativa, confermare almeno uno dei due centravanti ceduti nelle ultime ore di mercato? In fondo, la stagione passata è stata compromessa proprio dall’infortunio occorso a Milik ma, evidentemente, non sempre si riesce a far tesoro dalle esperienze. Del tutto priva di logica (…e qualora esistesse, sfugge al sottoscritto…) l’acquisto di Inglese dal Chievo Verona con cessione in prestito allo stesso club clivense. Nulla da eccepire e solo complimenti per Cristiano Giuntoli, capace di monetizzare al massimo alcune cessioni non proprio semplici da concretizzare, ma questa è finanza, noi parliamo di calcio. Avanti Napoli, Avanti!
Riccardo Muni