Trentadue milioni di euro più altri 4 potenziali legati ai bonus, e poi i circa 30 milioni degli introiti Champions: è il tesoretto, si dice così quando si parla di mercato, che il Napoli ha ricavato dalle cessioni di Zapata, Strinic e Pavoletti, oltre all’operazione De Guzman, e dalla vittoria del preliminare. Una somma che De Laurentiis avrebbe voluto reinvestire anche con Berardi e che a gennaio, ove mai la squadra ne avesse bisogno, potrebbe tornare già utile.
IL CALCOLO
E allora, lo scrigno azzurro: 22 milioni dalla doppia cessione di Zapata e Strinic alla Samp, conclusa nella notte tra mercoledì e giovedì dopo un tira e molla niente male e l’inserimento del Sassuolo, e altri 10 più 2 di bonus dal trasferimento di Pavoletti al Cagliari. Un vero e proprio capolavoro di mercato, considerando l’investimento da circa 14 milioni risalente a gennaio, dopo l’infortunio di Milik e prima della grande esplosione di Mertens, e lo spazio davvero esiguo conquistato dall’ex attaccante del Genoa fino alla fine della stagione. A chiudere, i 2 milioni di bonus legati al rendimento di De Guzman con l’Eintracht Francoforte (cessione a zero con questa formula particolare). Totale: 36 milioni più spiccioli, si fa per dire, di operazioni minori.
ACQUISTI E CONTRATTI
Il tesoro, cui vanno aggiunti i circa 30 milioni dei ricavi della Champions, non sarebbe bastato se il Sassuolo avesse dato l’okay all’affare Berardi, e comunque servirà sia a coprire gli acquisti di Ounas, Mario Rui e Inglese (34 milioni bonus compresi), sia gli ingenti rinnovi pluriennali firmati da Insigne e Mertens. Nonché il prossimo di Ghoulam: il mancino d’Algeria arriverà a percepire uno stipendio davvero da top, una volta apposta la sua firma in calce al nuovo contratto.
Fonte: CdS