ESCLUSIVA – Paolo Specchia: “Vi svelo le caratteristiche di Roberto Inglese. Nel Napoli di Saurini c’è un gruppo unito, ma…”

All'interno l'intervista all'ex mister Paolo Specchia

Il Napoli di Sarri si gode il primo posto assieme alle big del campionato, mentre i calciatori sono impegnati con le rispettive nazionali, si guarda alla fine del mercato che in casa azzurra ha portato per il 2018 Roberto Inglese. La punta del Chievo Verona e il momento della squadra Primavera di Saurini sono gli argomenti trattati nell’intervista all’ex mister e ora addetto ai lavori Paolo Specchia in un’intervista rilasciata a “ilnapolionline.com”.

Per il 2018 il Napoli ha acquistato Roberto Inglese dal Chievo Verona. Lei che è stato nell’ambiente clivense, mi può dire le caratteristiche della punta? “Lo conosco molto bene, è un calciatore che può ricoprire il ruolo di centravanti, ma in alcuni casi anche la seconda punta. Lo scorso campionato ha mostrato tutte le sue qualità, dove ha nello stacco di testa il suo colpo migliore. Dal punto di vista tecnico è cresciuto molto, ha ampi margini di crescita, il Napoli credo che lo abbia preso per questo. Da Roberto Inglese non aspettiamoci tutto e subito, ma quella crescita che gli possa far fare quel definitivo salto di qualità che certamente potrà fare”.

Nel modulo di Sarri, il 4-3-3, secondo lei può fare solo la prima punta oppure giocare sulle corsie esterne? “Solo il centravanti, ha nel fisico e come detto prima nel colpo di testa le sue armi migliori, non ha il passo per giocare sulle corsie esterne come i calciatori che ha Sarri in rosa, quindi nel 4-3-3 solo il ruolo di attaccante per poter far salire la squadra e vincere i duelli aerei con le difese avversarie”.

Il Napoli di Sarri è primo in classifica ed ha vinto le sfide contro il Nizza, crede che questo sia l’anno per puntare ai vertici della classifica? La squadra partenopea ha fatto passi in avanti, in questi ultimi mesi e i risultati lo dicono chiaramente. Gioca un bel calcio e riesce a vincere con molta continuità. Secondo me però per fare il definitivo salto di qualità, servirà avere il massimo della concentrazione sulle palle inattive. Il Napoli come nella sfida contro l’Atalanta ha preso gol su calcio d’angolo, oppure ha rischiato in un’altra circostanza, facendosi cogliere impreparato e solo per un caso non si è andato sotto di due gol. Penso che il troppo integralismo di Sarri nel marcare sulle palle inattive a uomo, è un limite che l’allenatore dovrà correggere. Se riesce a trovare una soluzione definitiva a questo problema, allora potrà essere una squadra perfetta, altrimenti rischi di compromettere il tutto. Vinci sempre con un gol in più degli avversari va bene, ma col tempo se trovi partite che l’attacco non è in giornata questo limite può essere controproducente, quindi si dovrà trovare una soluzione cambiando modo di marcare”.

La Primavera di Saurini affronterà nel suo girone F lo Shaktar Donetsk, il Manchester City e il Feynoord. Secondo lei è un girone alla portata degli azzurrini? “Come gruppo la squadra partenopea mi è sembrato affiatato, ha dimostrato di potersela giocare, ma credo che non possa bastare nel girone appena citato da te. Come individualità non è una compagine quella di Saurini che può ben figurare e passare il turno, se la può giocare ma non credo che possa fare di più. Le avversarie hanno nell’esperienza e nella continuità a livello di settore giovanile elementi in grado di fare la differenza. Se guardiamo anche al campionato italiano, ci sono club che investono sul vivaio, mentre la società di De Laurentiis punta su altri elementi che però non servono per andare avanti ed ottenere i risultati tanto sperati”.

Come giudica dall’esterno il lavoro nel settore giovanile del Napoli di Grava e del suo scouting? “Se come mi dicono vanno per le scuole calcio e vanno a prelevare i migliori elementi per i campioncini del domani, allora credo che possa essere già un passo in avanti non indifferente. Ci vorrà del tempo prima che questi calciatori possano diventare davvero forti in futuro, però solo il tempo ce lo dirà. Grava e il suo scouting stanno facendo un ottimo lavoro, me ne sono accorto a Roccaraso dove sono stato in ritiro a vedere la squadra di Saurini e il lavoro dall’esterno. C’è tanta armonia e questo è un fattore da non sottovalutare, ma se a tutto ciò non ci metti la voglia di investire nel settore giovanile, si rischia di fare le classiche nozze con i fichi secchi. Perciò sono contento di vedere in Grava e nei suo collaboratori, tanta dedizione e la voglia di far crescere le varie squadre, però ci vorrà altro per arrivare al definitivo salto di qualità”.

 

 

 

 

 

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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