Iniziato per la serie A il 2 giugno con Kessie al Milan: prestito biennale e riscatto obbligato a 28 milioni. E proseguito in un crescendo non solo rossonero. Intanto non può non essere un mercato mai visto quello in cui si compie l’operazione regina di sempre. E quella operazione fa sì che venga più che raddoppiata la cifra al primo posto della Top 10 della storia dei colpi di mercato: era Paul Pogba, solo un anno fa venduto per 105 milioni dalla Juve al Manchester United, dal 3 agosto scorso è Neymar, passato dal Barcellona al Psg dopo una burrascosa trattativa che ha portato il club francese a pagare la clausola rescissoria da 222 milioni. Andare oltre i 200 milioni per acquistare un calciatore, sia pure una stella di primissimo piano come il brasiliano, è qualcosa che davvero prende per mano il sistema calcio planetario e lo porta – in modo un po’ irrazionale mentre l’Uefa fa battere il tempo del fair play finanziario – dentro una galassia oltre la quale resta davvero solo l’infinito
RISCRITTA LA STORIA. Un mercato mai visto: mai era stato toccato il traguardo dei 4 miliardi di euro spesi tra i cinque maggiori campionati di Europa, mai la serie A aveva varcato il muro degli 800 milioni di investimenti, confermandosi al secondo posto nella classifica delle entrate alle spalle di una Premier League ormai sempre più regina incontrastata. E un altro segnale evidente dell’eccezionalità di questa estate di trattative che ieri alle 23 ha suonato il gong (manca un altro giorno di affari solo per la Spagna tra le big) sta nel fatto che dietro Neymar, i 180 milioni di Mbappé che il Psg pagherà tra un anno al Monaco (l’operazione è stata ufficializzata ieri poco dopo le 19,30), i 105 (più 42 di bonus) che i blaugrana hanno versato al Borussia Dortmund per Dembelé, gli 85 dello United all’Everton per Lukaku sono tutti affari di questa estate entrati di diritto nella Top 10 di sempre stravolgendo una classifica prima più statica. Aspettando oggi (o già nella notte appena passata?) Coutinho al Barça, affare da 160 milioni, che modificherà ancora la graduatoria.
QUANTI RECORD IN A. Dalle nostre parti non siamo stati da meno, restando dentro logiche finanziarie più contenute. E ci sono stati autentici tormentoni dell’estate: da Schick, che alla fine è andato alla Roma, a Keita, che ha lasciato l’Italia per accasarsi in Ligue 1. Il volume di soldi spesi in serie A è da record: quegli 821 milioni fanno registrare un incremento del 14 per cento rispetto a una estate fa (poco più di 100 milioni di differenza). Leonardo Bonucci è l’acquisto record della storia del Milan che ha versato 42 milioni alla Juventus, Patrick Schick è contemporaneamente il colpo più ricco e la cessione più redditizia di sempre per la Roma e per la Samp, così come il Sassuolo con Defrel ha incassato la cifra mai presa prima di 20 milioni. E anche i 10 pagati dal Cagliari (più 2 di bonus) per Pavoletti entrano nella storia del club sardo come il colpo più grande.
Da Neymar a Pavoletti. E’ in questo volo folle da 212 milioni di euro il riassunto di un’estate di calciomercato da record. Resta la certezza che l’asticella si sia spostata molto verso l’alto che tra un anno stelle del nostro campionato per le quali i club italiani hanno alzato un muro come lo juventino Dybala e il laziale Milinkovic non potranno valere probabilmente meno di 180 e 100 milioni. Intanto questa mattina ci sveglieremo con Coutinho blaugrana (abbiamo detto che la Spagna ha un altro giorno di mercato) e altri 150-160 milioni da aggiungere al conto. Per alzare il muro dei 4 miliardi di colpi della Grande Europa del calcio. Una lunga estate: calda e folle.