Per il Pavoloso nel destino c’è sempre una città di mare

Pavoloso, così come ribattezzato a Genova e poi a Napoli, è bomber marinaio. Si sposta di porto in porto, cercando le acque in cui può nuotare meglio. Il mare della sirena Parthenope gli è sempre piaciuto molto. Quando era al Sassuolo, in una delle parentesi non fortunate senza mare, diceva: «Se dovessi scegliere preferirei giocare in una squadra del Sud, per la qualità della vita, la gente il sole e il mare. Bellissimi posti con un clima strepitoso e persone calorose». Tutto ciò che ha trovato a Napoli, di cui si è innamorato. I tifosi azzurri gli hanno sempre fatto sentire il loro affetto, anche tra le montagne di Dimaro lo sostenevano sempre. E pure nel gruppo di Sarri, si era integrato benissimo. «È il più pazzo del gruppo» hanno detto in varie interviste i calciatori azzurri. Ed anche i video sui social hanno sempre mostrato un Leonardo goliardico e integrato al meglio nella truppa. Purtroppo, però, nel calcio contano soprattutto i bisogni tecnico-tattici. L’esplosione di Mertens e il ritorno di Milik non lasciavano spazio a Pavoletti. Cantava Eugenio Bennato: “Le città di mare, che fanno pensare di un girotondo di incontri mancati e di grandi amori”. Il grande amore per Napoli è sbocciato in Pavoletti, ma c’è stato anche l’incontro mancato tra le sue caratteristiche ed il gioco di Sarri.

Fonte: Il Roma

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