Il punto della situazione – di R. Muni: “Tre punti tra lacrime e sorrisi”

Queste partite, l’anno scorso, non le avremmo vinte. È questo il commento più gettonato per analizzare il successo in rimonta del Napoli sull’Atalanta, unica squadra capace di imporre la sconfitta agli azzurri sia all’andata che al ritorno. In effetti, alla fine del primo tempo, alla tifoseria napoletana sembrava di rivivere lo stesso amaro copione di una stagione fa, vista l’incapacità dei Sarri’s boys di imporre il proprio canovaccio alla partita.

Vista la situazione riguardante Pepe Reina, in tanti hanno alzato il dito accusatore nei confronti della società, incapace di gestire la situazione relativa al portiere spagnolo. Nella ripresa, il Napoli che volevamo è tornato ad essere padrone del rettangolo verde, imponendo la legge del più forte, tradotta in tre reti. Tra le notizie positive, c’è sicuramente il primo gol di Rog in maglia azzurra e la brillante prestazione di Allan, subentrato nel secondo tempo ad un Hamsik ancora lontano, purtroppo, dalla migliore forma. Non sono mancati i nei: in particolare la partita di Maggio che, sebbene generosa, ha messo in evidenza i limiti dovuti alla non più giovanissima età. Pensare ad un alter ego di Hysaj non sarebbe stato sbagliato, pur nel massimo rispetto e la massima riconoscenza nei confronti di Maggio, per quanto dato alla causa azzurra. Tornando alle belle notizie relative alla partita di domenica sera, è bene soffermarsi sul giro di campo fatto da Reina a fine partita. Gli occhi lucidi e la sincera commozione del nostro numero venticinque hanno fatto prevalere il cuore agli interessi, con l’immensa gioia di chi, come il sottoscritto, non avrebbe concepito un patto scudetto senza uno dei leader storici dello spogliatoio. Nel mondo del pallone, sempre più business e meno romantico, personaggi come Reina sono quelli che ancora ci danno un motivo per tifare…e sognare. In merito a tutta la vicenda non esprimo un giudizio, non conoscendo bene le motivazioni di Reina e della società. Sollevo solo un dubbio: come mai Aurelio De Laurentiis, in passato, ha rinnovato contratti spinto anche da motivi di riconoscenza nei confronti di alcuni calciatori mentre con Pepe Reina si è comportato (…e sta continuando a farlo…) in maniera completamente diversa? Al di là del dubbio, credo legittimo, ciò che conta è che Pepe sia rimasto a guidare questo gruppo che sembra avere una grandissima voglia di superare se stesso ed i propri limiti. Proprio la vittoria ottenuta contro una squadra ostica come quella orobica, è un chiaro segnale di quale e quanta sia la voglia che anima i Sarri’s boys e lo stesso tecnico di Figline. In fondo, uno dei difetti di cui si accusava la squadra azzurra era quello di non saper vincere le cosiddette partite sporche. Contro l’Atalanta non era facile venire a capo del match, vista l’abilità degli ospiti di chiudere tutte le vie di passaggio e di pressare in maniera asfissiante i nostri portatori di palla. Ecco perché la vittoria di domenica scorsa, sebbene significhi poco dal punto di vista della classifica, dopo appena due giornate, vale ben più dei tre punti conquistati sul campo. Avanti Napoli, Avanti!

Riccardo Muni
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