Venezia 0 Salernitana 0
VENEZIA (4-3-3): Audero 7; Zampano 5,5 Modolo 6,5 Domizzi 6,5 Del Grosso 6; Suciu 5,5 Bentivoglio 7 Pinato 6 (23’ st Fabiano 6); Falzerano 7 Zigoni 5 (34’ st Marsura sv) Moreo 5. A disp.: Vicario, Russo, Andelkovic, Stulac, Soligo, Mlakar, Fabris, Cernuto, M. Vitale. All.: Inzaghi 6.
SALERNITANA (4-3-3): Radunovic 6,5; Pucino 6,5 Tuia 6,5 Bernardini 6,5 L. Vitale 5,5; Minala 5,5 Della Rocca 6,5 (31’ st Odjer sv) Ricci 6; Rosina 6,5 (19’ st Gatto 6,5) Bocalon 5 (43’ st Rossi sv) Sprocati 7,5. A disp.: Adamonis, Iliadis, Mantovani, Zito, Joao Silva, Alex, Adejo, Schiavi, Perico. All. Bollini 6.
ARBITRO: Piccinini di Forlì 6.
Guardalinee: Colella e Luciano.
Quarto uomo: Amabile.
AMMONITI: Della Rocca (S), Bentivoglio (V), Tuia (S), Fabiano (V), Moreo (V).
NOTE: Spettatori: 4.102 (393 ospiti). Incasso 30.382,14 euro. Angoli 7-4 per la Salernitana. Recupero: pt 1’, st 4’.
Ci sono 0-0 e 0-0. Quello che saluta il ritorno in B del Venezia dopo 12 anni è quello più tipico, figlio cioè di una partita noiosa e povera di opportunità. Inzaghi scarta l’ipotesi 3-5-2 e sceglie il modulo speculare a quello degli avversari: una “partita a scacchi” che continua anche in campo, dove le squadre sono più attente a coprirsi che a cercare di pungere. I padroni di casa sono vivaci a destra, con Falzerano scatenato, la Salernitana trova le migliori cose da Sprocati (il più attivo, con tre conclusioni nei primi 45’: Audero attento) a sinistra. La migliore opportunità è del Venezia, che colpisce un clamoroso palo interno, a Radunovic battuto, con un tiro-cross dal limite di Bentivoglio al 17’. Nel primo tempo le cose migliori sono gli “scambi di cortesie” tra le due curve.
RIPRESA. I ritmi non si alzano al rientro in campo. Il Venezia lascia campo alla Salernitana, che ci prova quattro volte nei primi 10’ non riuscendo però a far breccia. La risposta di Inzaghi sono i primi squilli di Zigoni e Moreo, che però concludono alto. Poi Modolo su angolo di Bentivoglio, al 19’ st, trova Radunovic sulla linea. Col passare dei minuti, le squadre si allungano, ma non si scoprono: il pari è tanto inevitabile quanto giusto.Corriere dello Sport