CdS Campania – “MISTER EUROPA”. Dopo Nizza il “Sarrismo” conquista tutti

 

Il miglior calcio della Serie A da tre anni (e un paio di mesi) a questa parte è di Maurizio Sarri. Se ci mettiamo anche la B, allora sono quattro anni e un paio di mesi. Empoli in B, Empoli in A, primo Napoli, secondo Napoli, e ora terzo Napoli. Colpisce un dato anagrafico. Quando Sacchi raggiunse il primo punto della sua rivoluzionaria idea calcistica (Parma, ‘89) aveva 39 anni; quando lo stesso punto di una simile idea (magari meno vincente…) venne raggiunto da Zeman (Foggia, ‘89), ne aveva 42. Sarri c’è arrivato a 53 anni (Empoli 2012), attraverso un percorso più tormentato. Perché solo adesso? Perché non ha imposto quel marchio di calcio sublime già a Pescara, a Verona, a Sorrento? Ci facciamo questa domanda per capire quanti anni di grande, grandissimo calcio ci siamo persi. Oggi Sarri è un pensatore da studiare. Se lo abbiamo fatto prima con Sacchi, poi con Guardiola, dobbiamo provarci anche con questo signore di campagna. Il calcio del Napoli non è solo bello, entusiasmante, coinvolgente, come lo era il calcio dell’Empoli. E’ un calcio che stordisce l’avversario e gli spettatori. L’obiettivo è la perfezione. Se vai al San Paolo non ti aspetti mai una partita bruttina. A noi accade questo: quando gioca la Juve, speriamo che la palla arrivi presto fra i piedi di Dybala, così nascerà lo spettacolo di un fuoriclasse; quando gioca il Napoli, speriamo che la palla finisca presto fra i piedi di un napoletano qualunque, perché così nascerà lo spettacolo di una squadra.

 

Fonte: CdS

 

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