E’ giusto e non c’è mai stato il rischio (serio) che non accadesse, perché quel calcio che ti attrae, inchiodandoti con lo sguardo al campo, è nelle statistiche (eloquenti) ma innanzitutto nello spettacolo che invece va colto assaporandone i movimenti, il giro palla, le verticalizzazioni, le sovrapposizioni: è musica, è danza, talvolta sa di arte. E’ la notte del Napoli, esaltato dalla triade Insigne-Hamsik-Callejon che al terzo della ripresa consegna un verdetto indiscutibilmente netto, e che poi ha infiocchettato la sua esibizione con il gioiellino d’un «Magnifico» scugnizzo che non s’è accontentato di spaziare e decide di inserire qualcosa di suo, che resti per la Storia.