Questa è vita: «Adesso posso dire d’essere un professionista»

Il bello del calcio è  nell’espressione gioiosa di Ghoulam, nella sua leggerezza che diventa ironia, nella felicità che si coglie mentre, scatenandosi sui social del Napoli che riaprono alle dirette, racconta la sua Italia, la sua Verona, la sua centesima partita in serie A. «Mi disse in mio vecchio allenatore: quando arrivi a quel traguardo, puoi sentirti un giocatore. Ed eccomi qua. Contento per aver segnato, per aver vinto in quello stadio, dove dà gusto riuscire a farcela».  

«Io sono partito per andare a fare la sovrapposizione alle spalle di Mertens, una giocata nostra. E pensavo arrivasse il pallone: mi piace crossare, mi piacciono gli assist e non avevo ancora segnato con il Napoli. Non potevo prevedervelo. Poi Dries è andato dentro, ha attaccato lo spazio, la sfera mi è arrivata addosso». E s’è aperto un mondo nuovo, per Ghoulam, che si è perso nelle tenebre del «Bentegodi» senza avere un orizzonte: «Io non sapevo neanche cosa fare, come esultare. Ho incrociato Koulibaly che mi ha abbracciato ed era quasi più contento di me, poi sono andato da Simone Bonomi che mi aspettava e che mi è stato sempre molto vicino. Sono soddisfatto, ci mancherebbe, anche perché abbiamo portato via tre punti e rispetto all’anno scorso siamo partiti con il piede giusto. Ma ora c’è dell’altro, ora c’è la sfida con il Nizza e, con rispetto per chiunque, questa è la gara più importante di questa fase della stagione». 

Fonte: cds

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