Ottimo inizio di questa nuova stagione del Napoli di mister Sarri, anche se già nelle amichevoli, come nella “fast competition” di Monaco di Baviera, l’Audi Cup, gli azzurri avevano dato modo di capire che questo sarebbe stato l’anno della svolta, in un modo o nell’altro. La gara di andata dei preliminari di Champions League poi, ha messo nero su bianco su un Napoli che, più che una squadra, si può, senza ombra di dubbio, definire una vera e propria macchina da guerra, con quelle varianti che possono spiazzare l’avversario, tanto quanto possono confermare un gruppo solido e compatto. Domani si giocherà il match di ritorno in Costa Azzurra, e i partenopei dovranno crederci fino in fondo, senza lasciare nulla al caso. Niente di più facile con la quantità di talento che ha il Napoli, e proprio per questo, per Sarri sarà un bel pensare sulla formazione anti-Nizza, e su quale modulo adoperare. E’ scontato pensare alla sua tendenza verso il solito tridente d’attacco, Insigne-Mertens-Callejon, che, dalla scoperta del “folletto belga” come centravanti, ha costretto sistematicamente gli avversari alla resa. Ma nulla è scontato quando hai la possibilità di impostare il gioco, avendo come “riserve di lusso” giocatori del calibro di Arkadiusz Milik, colui che prima dell’infortunio, fu capace di spazzare via il ricordo di Higuain, gol dopo gol, con la sua attitudine ai tiri sotto porta e a quelli di testa. Milik ha caratteristiche tecniche e fisiche diverse da quelle di Mertens, ma sente come lui il gol, e cerca le giocate giuste pur di andare in rete. Con lui il solito 4-3-3 potrebbe essere sostituito dal 4-3-1-2, non solo con Insigne a guardia esterna, ma addirittura con Mertens ad agevolargli il gioco. Callejon resterà l'”intoccabile”, questo è poco ma sicuro, però le varianti anche nel suo caso ci sono e come. Giaccherini, probabilmente, anche se non dal primo minuto in campo, ma potrebbe subentrargli per accelerare le azioni sotto porta, e perchè no, per coprire, come lo spagnolo, la fascia sia in attacco che in difesa. Troppa, tanta qualità insomma, sia nelle prime linee che nelle seconde, ora sì, ma tutto questo non confonderà Sarri, lui conosce i suoi ragazzi, e sa chi è pronto per il campo. Gli allenamenti duri, hanno un unico obbiettivo, tirare fuori il meglio da ogni giocatore, e il mister sa che c’è tanto per cui lottare. L’attenzione è sempre massima per cui il margine d’errore deve essere minimo, cocciuto e maniacale qual’è Sarri, criticabile da alcuni, apprezzato e sostenuto dalla stragrande maggioranza di chi conosce il calcio vero, Il tecnico azzurro porta avanti il suo progetto a testa alta e senza condizionamenti. Il “materiale ” umano a sua disposizione è tanto, e tutto rivolto ad solo scopo, il gioco di qualità. che quest’anno però, dovrà tramutarsi, non solo in soddisfazioni morali, ma in puri e concreti traguardi raggiunti.
A cura di Emilia Verde