Contro il Nizza, il centrocampista ha iniziato la quinta stagione col Napoli, dove è arrivato nel gennaio 2014, voluto fortemente dall’allora direttore sportivo, Riccardo Bigon, ma poco valorizzato da Rafa Benitez, il suo primo allenatore napoletano. Non è affatto casuale che con lo spagnolo lui resti ai margini nel centrocampo a due: spesso, gli viene preferita la fisicità di David Lopez, tanta quantità e poca qualità, nulla di più. Insomma, per una stagione e mezza resta un comprimario. La svolta, però arriva con l’avvento di Sarri: centrocampo a tre, con tanto di metodista, il ruolo a lui più congeniale. E da lì, inizia la sua crescita, in due anni, Jorginho arriva al top, meritandosi anche la convocazione e l’esordio in Nazionale, con Antonio Conte commissario tecnico. Una breve parentesi, la sua, perché con Gian Piero Ventura, arriva l’esclusione dal giro. «Di questo non voglio parlare, preferisco far parlare il campo», ha risposto mercoledì sera dopo che alla Gazzetta aveva dichiarato di non caèire le scelte del c.t.
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