Due le motivazioni per cui Sarri passò al 4-3-3

Il tempo, la cessione di Higuain e l’infortunio di Milik sono stati i tre fattori che hanno convinto il tecnico prima a cambiare modulo passando al 4-3-3 e poi a puntare su questo attacco leggero ed imprevedibile. Ciò che si era intravisto quella sera è diventato ormai il marchio di fabbrica del Napoli: scambi precisi, tagli improvvisi ed inserimenti letali. Callejon, Mertens ed Insigne divertono e fanno divertire i propri tifosi ma soprattutto mettono paura ai difensori avversari. Quelli attuali del Nizza non sono dei fenomeni e sperare di sorprenderli in velocità è assolutamente plausibile. Di sicuro, però, quell’amichevole di due anni fa è servita anche per comprendere il valore di alcuni degli avversari che il Napoli si ritroverà contro mercoledì. A confezionare il 3-2 finale in favore dei francesi furono infatti Plea e Seri (oltre a Germain che ora gioca nel Marsiglia) che rappresentano i maggiori pericoli dai quali guardarsi. In pratica, dunque, questo preliminareèiniziato due anni fa e poi ha vissuto un ulteriore prologo nella scorsa stagione con l’amichevole del San Paolo (finita 3-0 per gli azzurri). Ora la posta in palio è decisamente più alta e per aggiudicarsela Sarrisi affiderà alle sue certezze, a partire da quel tridente che due anni fa a Nizza sembrava solo un esperimento estivo. Fonte: gasport

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