Otto partite non s’erano (praticamente) mai viste e lo score, che vale però sino ad un certo punto, è stato incoraggiante: dopo il «riscaldamento» con l’Anaunia e il Trento, s’è passato alla fase-due, quella più rischiosa, con Carpi, Chievo, Atletico Madrid, Bayern Monaco, Bournemouth e infine Espanyol. E’ stato un intenso girovagare, tra l’afa italiana (e dell’Allianz Arena) e la frescura di Bournemouth, scandito comunque dalla sistematica capacità del Napoli di segnare, anche se non nelle dimensioni a cui ha abituato: ma lo spreco (persino esagerato) delle amichevoli ha varie giustificazioni – la condizione, magari la concentrazione – e non ridimensiona la qualità del gioco offensivo.
Corriere dello Sport