CdS – Bournemouth-Napoli, le pagelle

 Reina 6 
Tira un’arietta niente male e riesce per quarantacinque minuti anche a non sudare, perché gli arrivano soltanto un paio di cross che richiedono la fisicità e il senso della posizione. Lo fa sudare la difesa, invece, lasciandogli arrivare addosso un paio di pericoli, murati proprio con la disperazione.
Hysaj 5,5 
Ha un tipetto niente male, Max Gradel, che quando ti punta dà l’impressione di volersi lanciare per il decollo. Lo controlla, lo doma e qualche volta lo lascia persino sul posto. Qualche volta: perché poi il pareggio nasce proprio dalla esuberanza di Gradel, che sarà anche fortunato nel trovare una deviazione, ma che conferma le sensazioni del pallore.
Albiol 6,5 
Per fortuna che c’è lui (23’ pt), quando il Bournemouth esce per la prima volta dal guscio, pure grazie a due errori in sequenza – Allan e Koulibaly – che spalancano al contropiede. Gli anni passano ma Albiol resta ed in una esibizione un po’ così della compagnia, lui riesce ancora a staccarsi e a sembrare il più intraprendente.
Koulibaly 5,5 
Piccolissime e però percettibili disfunzioni, però siamo agli accadimenti “umani”, nulla di straordinario, di clamoroso. Quando la linea difensiva si alza ed uno tra Afobe e King decide di provarci, è di una esuberanza impressionante; e comunque lascia tracce di insicurezza. Sul gol, perde Afobe per traiettoria impazzita.
Ghoulam 6 
La corsia preferita, non certo per inclinazione, è quella sulla quale spinge il solito, indiavolato Ghoulam, ch’è meno brillante dell’Allianz Arena ma è sempre autorevole interprete (pure della fase passiva).
Allan 5,5 
Uno “sporcaccione”, perché macchia il suo stesso lavoro – ed è tanto – con qualche svarione che mette in difficoltà o la difesa o l’attacco. Ma è quello che va dentro, rientra, riparte e non si ferma (quasi) mai, almeno sino a quando esce. Peccato quei peccatucci.
Rog (15’ st) 6 
Con personalità, quella che s’aspetta il Napoli, ma anche con fisicità e immediatezza: il destro che per poco non ricambia la partita è eredità d’una pressione che viene animata proprio da lui e poi spenta da Begovic.
Jorginho 6,5 
Il regista senza macchia e senza paura: datemi il pallone, vi farò girare con i ritmi giusti. Sta nel cuore della partita, non sfugge mai, non ha intenzione di mollarla, semmai vuole plasmarla secondo le esigenze sue e del Napoli.
Hamsik 6 
Il binario sul quale il Napoli si lascia andare è quello di sinistra, che dunque richiede gli appoggi del capitano, altruista per codice genetico. E pure stavolta, aspetta che arrivi Insigne, che sovrapponga Gholuam: magari ha spunti cadenzati, ma nel suo calendario è cerchiato in azzurro il 16 agosto. C’è da scommettere che farà in tempo ad esser se stesso, per quella notte.
Zielinski (26’ st) 6,5 
Dal mischione del turn-over esce con il piatto salvifico e stavolta un impatto diverso rispetto a Monaco (dove forse è + il caldo a togliergli qualcosa). Ma essere decisivo, pure in amichevole, aiuta.
Callejon 6 
Sembrerebbe voglia prendersi un pomeriggio di pausa ed invece dal campionario tira fuori una giocata che, non ci fosse Mings sulla linea, avrebbe richiesto l’applauso del Vitality Stadium. Bello il tacco, che esprime un concetto alto, al solito. Poi è educatamente rispettoso dei compiti.
Mertens 6,5 
Il sospetto, ma siamo ad agosto, che viva già adesso con l’ansia dentro di dover trovar la porta a tutti i costi, come se fosse un impegno (anche) con se stesso. Il destino lo prende in giro: gol di pancia, su tiraccio dello scugnizzo. Però poi Begovic e Boruc gli negano di tutto.
Insigne 6 
Affinché si capisca bene ciò che avverte a dieci giorni dalla “data”: va largo, molto, e quando può taglia dentro, cerca il giro e ci vuole il miglior Begovic. Ma spendere troppo, in questo periodo, costringe a sparire all’improvviso: nella ripresa, c’è poco.
Corriere dello Sport
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