Il Nizza per il Napoli in Champions League, i macedoni dello Shkendija per il Milan in Europa League. E se per i rossoneri la sfida di accesso alla fase a gruppi (il 17 a San Siro, il 24 a Skopje perché lo stadio di Tetovo, 50 km di distanza, è troppo piccolo) assomiglia solo a un’interessante gita nel Paese 38° nel ranking Uefa per club, per i sarriani il match decisivo per l’approdo fra le grandi (andata al San Paolo il 16, ritorno in Francia il 22) è tutta un’altra faccenda, sia dal punto di vista tecnico che da quello simbolico. Il Nizza è infatti la squadra arrivata terza nell’ultimo campionato francese dietro Monaco e Psg e quella, assieme ai tedeschi dell’Hoffenheim, meno gradita alla vigilia del sorteggio di Nyon: molto meglio per gli azzurri sarebbero stati i romeni della Steaua, gli svizzeri dello Young Boys o i turchi del Basaksehir. Invece, come ha commentato José Callejon, è arrivato «il sorteggio più difficile che potesse capitarci». Relativamente parlando è così, ma una squadra con le ambizioni del Napoli non dovrebbe temere un avversario simile e i tempi in cui il gruppo di Benitez usciva ai preliminari nel 2014 contro l’Athletic Bilbao dovrebbero essere passati per sempre. Il Nizza peròèanche — o per noi italiani soprattutto — la squadra di Mario Balotelli. «Napoli-Nizza sfida dura ma è sempre un piacere incontrare @FinallyMario», è stato non a caso il tweet immediato del club azzurro, e in effetti molti sono i contatti maturati in questi anni fra il giocatore e la città. Il primo è familiare: napoletana è Raffaella Fico, la madre di sua figlia Pia di 4 anni, e per questo Mario torna spesso in città. Il secondo legame è calcistico e racconta di un matrimonio tante volte sfiorato: spesso si è parlato di Balotelli al Napoli, ma finora i loro incontri sono stati solo da avversari. Due volte Mario ha segnato agli azzurri ma non ha mai vinto, e quel rigore fallito nel 2013 dopo 21 centri consecutivi gli era stato parato proprio da Reina in un Milan-Napoli a San Siro. Poca fortuna per lui contro gli azzurri, insomma, e le cose non si stanno mettendo bene neanche stavolta: l’attaccanteèinfortunato, oggi salterà l’esordio in campionato a Saint Etienne e complicato pare anche il suo recupero peril match del San Paolo. Nel caso, mancherà un interessante elemento narrativo ma non perderà forza il Nizza, squadra organizzata, offensiva e ben allenata da Lucien Favre, 59enne svizzero che ha commentato: «Sfidiamo un grande club, un avversario complicato come l’Ajax». Ovvero la squadra che il Nizza ha eliminato nel turno precedente: non era quello di Cruijff, ma l’evento consiglierà a Sarri attenzione doppia. Inciampare in Costa Azzurra sarebbe un peccato mortale.
Fonte: Corr. Sera