Sarri zittisce gli scettici e prova nel finale il (4-4-1-1)

Ma rimane il valore didattico, chiaramente e persino quando la “rivoluzione” è più accentuata nella ripresa, con altri quattro cambi. Però, si suda pur stando fermi e dunque il ritmo non induce all’esaltazione, né alla verticalizzazione che richiede scatti. Al Napoli basta essere superficialmente se stesso, ricamare su velocità non stressanti, saltare la prima linea difensiva, poi ritrovarsi sul 2-0, perché Mertens e Callejon sanno cosa fare – e cioè allargare il campo – e Giaccherini andare alla girata sullo “scarico” dello spagnolo. La giostra delle sostituzioni diventa sistematica ed altera le abitudini (Zielinsiki a lungo terzo a destra), costringe ad adeguare gli schemi (4-4-1-1 per Sarri nel finale, con Allan e Jorginho davanti alla difesa, Giaccherini e Rog esterni, Pavoletti centravanti e Milik subito alle spalle): auf wiedersehen, s’avverte profumo di preliminare di Champions. 

Fonte: CdS

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