Valgono, per quel che possono: perché i trentuno gradi pesano e i novanta minuti del giorno prima anche. «E dunque, per certi versi, quest’amichevole non fa troppo testo. Perché l’afa toglie il ritmo». Napoli 2, Bayer Monaco 0: però, è chiaro, l’analisi resta relativa e fa da contorno alle sensazioni sfuse di Sarri. «Noi pensiamo alla Champions, chiaramente, ed averne dovute giocare due alle cinque e mezza ci ha proibito di essere noi stessi. Per me, abbiamo fatto meglio nella prima ora con l’Atletico Madrid che in quella con i tedeschi, ma forse stavolta abbiamo avuto maggiore equilibrio»
. E’ stato turn over allo stato puro, un esamino per chi gioca di meno ed una possibilità per cambiare nel finale: «4-4-1-1, perché così si poteva con gli uomini in campo. E comunque indicazioni ne ho avute, anche dai portieri».
Sarà dualismo, alle spalle di Reina, ad oltranza, perché Sarri non si sbilancia: «Hanno fatto bene entrambi, forse Sepe ha avuto maggiori occasioni per intervenire».
Ma adesso la testa va lì, al momento-chiave di quest’avvio di stagione, che rimane ingabbiato nel mistero che verrà svelato soltanto domani, al sorteggio: «Speriamo di non imbatterci in squadre che stanno nettamente più avanti di noi, però ci restano ancora due settimane e due amichevoli: in Inghilterra giocheremo alle 19, quando presumibilmente farà ancora caldo. La preparazione prosegue, adesso si passa alla velocità»: perché la Champions andrà afferrata di corsa.
Poi, il buongiorno si vede dal mattino e alle undici, nella hall del Westin Munich Grand Hotel si può sorridere: «Distorsione di primo grado alla caviglia destra» e Ounas, che zoppica, è già un altro, dopo la seduta in piscina e prima di accomodarsi in panchina con il Bayern, mentre aspetta che arrivi (venerdì o sabato) il momento di riprendere gli allenamenti. E’ l’ora del caffè, però anche quello della diagnosi, che arriva proprio mentre Giuntoli e Sarri incrociano Andrea Berta, il ds bresciano l’artefice del capolavoro Atletico, che s’informa sulle condizione del ragazzo e si scusa. La vita continua (assai amichevolmente).