L’ennesima carta si chiama Kalidou Koulibaly, che ha già spiegato a Keita cosa significhi vivere il calcio a Napoli e quanto magica sia l’atmosfera del San Paolo, che sa essere seducente, che rappresenta un’emozione. Ma certo che ne hanno parlato, ripetutamente, ed è stato naturale confrontarsi su un argomento centrale di questa estate consumata sulle corsie, un po’ a destra ed un po’ a sinistra, perché è chiaro che Giuntoli poi guardi pure altrove: è il mercato che l’impone e, rientrando Keita in quel mondo dei sogni che si tentano di realizzare, esiste poi un macrouniverso da attraversare diversamente. Restare alla Lazio significa anche doversi confrontare con difficoltà prevedibili, per chi ha deciso di andar via: a ventidue anni non si butta via una stagione e, in questo gioco ad incastro di sensazioni e di opportunità, la Champions può rappresentare un invito gustosissimo. Il Napoli se la giocherà tra la settimana di Ferragosto e quella successiva, sperando di poter poi offrire a Keita anche la chances di calarsi in una realtà stordente e da subito, pronti via.
Fonte: CdS