Sarri e la”sua” difesa: lavori forzati per Rui e Mak

Ieri mattina Sarri ha potuto fare finalmente un lavoro più oculato sulla linea arretrata, senza gli occhi dei tifosi e dei curiosi che a Dimaro non hanno fatto altro che scrutare i suoi segreti (se avesse potuto, avrebbe fatto svolgere qualche allenamento in Val di Sole a porte chiuse). E allora, una parte del lavoro da fare in montagna, lo ha rinviato a Castel Volturno: e da ieri Albiol, Koulibaly e gli altri hanno ripreso le sedute personalizzate, senza tregua. Mario Rui e Maksimovic sono ai lavori «forzati» con il serbo che, in particolare, si trattiene con Sarri anche per alcune sedute video di riepilogo. Dei difensori, è quello più dietro di tutti: è da un anno al servizio di Sarri ma fa ancora fatica a dimenticare l’uomo per seguire la palla. Che è l’Abc del metodo Sarri.
Per Rui solo delle ripetizioni: per due anni ha avuto Sarri come allenatore e il suo inserimento è piuttosto in discesa. In ogni modo Sarri e il suo staff sanno che devono mettere una toppa a quella barca capace di incassare 59 gol nell’ultima stagione (e di questi ben 39 presi solo in campionato).
La sindrome di Penelope del Napoli colpisce ogni volta che può: la media dell’ultimo anno è stata di 1,18 gol a partita.

Fonte: Il Mattino

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