Non hanno mai legato Emanuele Giaccherini e il Napoli, pronti a dirsi addio dopo appena un anno di convivenza. L’idillio è nato e finito in un istante, da quando il calciatore ha capito di non poter trovare spazio con Sarri che non ha mai avuto modo di impiegarlo con una certa continuità. L’ex jolly della Juventus ha collezionato appena diciannove presenze in azzurro, condite da tanti spezzoni utili solo per le statistiche ma irrilevanti sul piano delle prestazioni e dell’apporto fornito alla squadra. Una stagione negativa e assai deludente per un ragazzo reduce da un grande europeo disputato con la nazionale italiana. L’apogeo di una crescita costante ha ceduto il passo ad una parabola discendente, favorita inevitabilmente da scelte tecniche che mai lo hanno premiato. L’intoccabile Callejon non gli ha lasciato nemmeno le briciole e al contempo Sarri lo ha bocciato da mezzala, ritenendolo inadeguato al contesto tattico da lui pensato e organizzato. Da qui le esclusioni in serie e i primi malumori, esplosi già lo scorso gennaio e contenuti da Giuntoli, abile nello scongiurare una separazione anticipata. Stavolta, però, non basteranno le doti diplomatiche del direttore sportivo partenopeo per riscrivere un finale già chiaro nelle strategie di entrambe le parti, concordi sulla soluzione da adottare.
Il Roma