Melania Gabbiadini verso il ritiro: «Smetto a fine torneo. Da noi mentalità arretrata»

L'icona del calcio femminile: "Siamo ancora indietro rispetto all'Europa"

M elania è stanca, ma è un’impressione. Soffrire è solo un lunghissimo momento e il dispiacere per la sconfitta che potrebbe aversegnato l’Europeo dell’Italia è passato, anche se ha lasciato delle scorie. Ora è obbligatorio battere la Germania e per le ragazze di Antonio Cabrini è un’impresa quasi impossibile.

Per questo il capitano Gabbiadini ha una faccia un po’ così: un’espressione scoraggiata, eppure concentrata«L’obiettivo era passare il turno ed è lo stesso anche dopo aver perso con la Russia. Dobbiamo affrontare la Germania, squadra di altissimo livello. Ma non abbiamo scelta. Ci stiamo preparando all’Europeo da anni»

Che cosa hanno le squadre top più di voi? «Le altre nazioni sono partite prima, in Italia hanno puntato sul calcio femminile in ritardo, ora qualcosa si sta muovendo ma la situazione non può cambiare da un anno all’altro».

E’ nata troppo presto? «Capita. Spero che alle altre vada meglio».

Perché ha cominciato a giocare a calcio? «Era una tradizione di famiglia. Padre, zii, cugini…».

Tutti maschi. «Per la verità anche una mia cugina. Per me è stato facile toccare un pallone e non ho più voluto fare altro».

Dava lei consigli a suo fratello Manolo o Manolo a lei? «Succedeva quando era più giovane, lui è il minore. Ormai fa la sua bellissima strada».

Il suo futuro invece com’è? «Questo sarà il mio ultimo Europeo. Dopo l’Olanda smetto, ho voglia di mettere il calcio in secondo piano, allenerò delle squadre di bambini ma farò anche altro. Sento il bisogno di cambiare».

Alla Nazionale mancherà … «Ci sono tante ragazze giovani, spero crescano bene. Voglio vedere come reagisce questa squadra. La partita che ci aspetta è complicatissima, ma l’orgoglio salterà fuori. Quattro anni fa la Germania ci ha eliminato vincendo 1­0 su calcio d’angolo, ma ce la siamo giocata fino alla fine e faremo lo stesso anche questa volta».

L’Europeo dell’Italia è attaccato a un filo, come vede iltorneo nel suo complesso? «Più equilibrato di altre volte. Ci sono Germania, Svezia, Francia, c’è l’Olanda che gioca in casa e propone un bel calcio. E la Svizzera è cresciuta tantissimo».

Quante chance dà all’Italia di andare avanti? «L’esordio è stato brutto ma dobbiamo crederci. Questa squadra ha testa».

Molte nazionali hanno allenatori donna, voi avete Cabrini. Com’è avere un allenatore uomo? «Personalmente ho sempre avuto allenatori uomini, non vedo differenza. L’importante è che sia un tecnico competente e trasmetta stimoli giusti».

Che cosa impedisce all’Italia del pallone femminile di crescere? «La mentalità è ancora tanto arretrata. Si pensa che le donne nello sport, ma anche in altri campi, non siano importanti. In Italia si vive di calcio, la differenza fra uomini e donne è enorme. Ci dicono sempre che non siamo all’altezza, ma logicamente anche da un punto di vista fisiologico uomini e donne sono diverse. Però anche noi abbiamo diritto di giocare a calcio e di crescere tecnicamente. Non dico che spero che guadagneremo come gli uomini, ma almeno che avremo di che vivere per aver tempo di allenarsi tutti i giorni come accade negli altri paesi».

A volte, spesso presto, vi trovate davantiaun bivio. «A me è capitato adesso e ho già scelto. Dopo l’Europeo smetto, quindi mi piacerebbe chiudere bene».

Una figura da copertina basterebbe a far crescere il movimento? «Non credo. In Italia le cose non funzionano come negli Stati Uniti, bisogna remare tutti insieme ed essere tanti».

Sembra stanca, Melania... «Non abbastanza da mollare ora. Giocare a calcio per le italiane è complicato, ma proprio per questo bisogna insistere. Abbiamo più testa di quattro anni fa, più consapevolezza. Battere la Germania e andare avanti in questo Europeo è difficile ma non impossibile».

Fonte: gasport

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