Di record, il calcio ne ha stabiliti tanti nella sua storia, ma questo è inedito, nuovo di zecca e francamente fa un po’ ridere. Riguarda il linguaggio: in tv, alla radio, sui social, nelle dichiarazioni di calciatori, tecnici e dirigenti tutto è diventato importante. Fateci caso, solo nell’ultima giornata di serie A, ben 47 citazioni: importante è l’avversario, il gol, l’azione, la partita, la squadra, il passaggio, la giocata, la punizione, il corner e così via, senza restrizioni e senza fantasia, in una lingua che pure di vocaboli ne vanta 250mila.
Nella Hit Parade del linguaggio calcistico, importante è rimasto saldamente in testa almeno nelle 38 settimane della Serie A e minaccia di bissare il successo, tenendo a distanza di sicurezza tutti i sinonimi a caccia di citazione.
Quasi sempre ex calciatori che esibiscono tecnicismi esasperati, a volte incomprensibili e un po’ ridicoli, contagiosi purtroppo per molti giornalisti. Li risentiremo, non c’è pericolo: pettinare la palla, imbucata, tanta roba, si ribalta l’inerzia della partita, palla in the box, passaggio no look, l’azione che si trasforma da difensiva in offensiva, lancio con i giri contati e finalmente (per tutti !) il meritato e salutare te’ caldo, che magari in certe calure potrebbe essere servito freddo. Chissà che cosa ne direbbero i Martellini, i Ciotti, gli Ameri, i Pizzul Ma tutto sommato,per restare in tema, ha ragione Sacchi quando ripete che il calcio è la cosa meno importante tra le cose importanti.
Il Messaggero