Intervista a “Repubblica” del presidente sulla sulla nuova stagione
Ottimi pure i risultati recenti del Napoli: cinque podi negli ultimi 7 campionati e 8 qualificazioni per le coppe europee. Soddisfatto, De Laurentiis?
«La continuità al vertice per noi è fondamentale, contro avversarie che si rafforzano sempre di più. Nello scorso campionato abbiamo fatto 86 punti: un record che possiamo superare. Sulla carta questo è il mio Napoli più forte, spero lo dimostri sul campo».
I giocatori parlano di scudetto…
«La parola scudetto non deve essere più un tabù, per il Napoli. E non mi preoccupa che i giocatori ne parlino. Abbiamo tutte le carte in regola per lottare per il primo posto e saremo più competitivi dello scorso anno, grazie alla simbiosi tra Sarri e la squadra. Il preliminare di Champions ci aiuterà a riallacciare subito il bel discorso interrotto nel torneo scorso».
La strada è tracciata, però.
«Il Napoli continuerà a dare spettacolo e a cercare il risultato attraverso il bel gioco: andando all’attacco. Anche noi in passato abbiamo puntato su difesa e contropiede: ma è un modo di stare in campo che non regala emozioni. La filosofia di Sarri diverte molto la gente: per questo ce lo invidiano tutti. Ricordo quando perdemmo 4-2 contro il suo Empoli: fu un colpo di fulmine. Da quella sera cominciai a studiarlo e sono fiero di aver puntato su di lui».
Non resta che scalare un altro gradino, allora.
«Partecipare ai vertici è esaltante, ma arrivare davanti a tutti è superlativo. Mi sono chiesto più volte che cosa faremo, quando finalmente arriverà lo scudetto. Da sei anni l’ha vinto sempre la Juve. Sarebbe interessante, però, vedere chi è più bravo partendo ad armi pari: con lo stesso fatturato. E sarei curioso di sapere dove sarebbe arrivato il Napoli in Champions se ci fossero capitate le stesse avversarie dei bianconeri invece del Real. Se nell’urna ti capitano squadre più deboli, è facile andare fino in fondo. La formula delle Coppe andrebbe cambiata. Dovremmo giocare tutti contro tutti, organizzandole come se fossero un campionato».
A proposito del campionato: il Napoli sarà l’anti Juve?
«Non ci sentiamo l’unica antagonista della Juve e nemmeno spero di esserlo: è più bello battere delle avversarie forti. Le milanesi stanno spendendo molto e pure la Roma rimarrà competitiva. Noi abbiamo un progetto: nella stagione scorsa abbiamo investito 175 milioni e quest’anno abbiamo blindato i nostri top player con il rinnovo dei loro contratti. Dovremmo partire avvantaggiati».
Perché usa il condizionale, De Laurentiis?
«Perché in un torneo che dura 38 giornate possono incidere tante componenti. Come l’infortunio di Milik, che ci ha penalizzati nella scorsa stagione. Poi ci sono altre variabili: la Var non sappiamo se funzionerà. Mi auguro che a decidere sia sempre l’arbitro, altrimenti ci saranno tante di quelle polemiche e casini che Tavecchio dovrà scappare in Australia».
Higuain è invece andato a Torino, ma reclama dal Napoli vecchie pendenze. Che si aspetta dall’arbitrato di oggi?
«De minibis non curat lex…».
Ma perché tra Napoli e il Pipita è finita così male?
«Higuain ha scelto la Juve, principale rivale del Napoli. I tifosi si sono sentiti traditi e il resto è stata una conseguenza inevitabile».
Capitolo stadio: sa che il ministro De Vincenti ha bocciato l’ipotesi Bagnoli?
«È molto strano. Non vorrei che dietro ci fossero le pressioni di un altro costruttore o investitore interessato al territorio. Era stato Renzi a indicarmi Bagnoli. Se non sarà possibile ne prenderemo atto, anche se con dispiacere».