Chiacchiere ed opinioni non danno sostanza. Per Sarri sono 3 le parole chiave

Lavoro, lavoro, a ancora lavoro. Per Sarri sono queste tre le parole chiave, fulcro del suo modo di confrontarsi coi suoi ragazzi, e non solo, sì perchè è anche quello che ha promesso a tifosi e società. Ops…ma “lavoro” è una sola parola. Sì all’apparenza però, perchè per lui sono tre modi di intendere lo stesso sostantivo. Il primo è inteso nel senso più semplice del significato, il lavoro fisico, l’allenamento, la concentrazione mentale e fisica sui movimenti, sugli schemi e sulle tattiche, sia quelle già perfettamente assimilate che su quelle da migliorare. Ed in questo, Sarri è un vero maniaco. Ma Lavoro, per il tecnico toscano, adottato da un’intera città e da un popolo sparso per il mondo, è anche impegnarsi il più possibile a far diventare il gioco in campo un divertimento, qualcosa che appaghi l’anima e la mente. Un mix perfetto, insomma, perchè gli sforzi fisici diventino il meno pesanti possibili, con un gruppo di ragazzi che, dentro e fuori dal campo, sa mostrare compattezza e allegria. E anche in questo, il mister ha fatto un ottimo lavoro, e nonostante non abbia avuto sempre i consensi degli addetti ai lavori. Infine, ma non meno importante per questo, è il Lavoro tacito di Sarri, quello che non è sotto gli occhi di tutti, il terzo dei significati dato a questa parola. E’ stato lui il collante fra un Napoli che, prima del suo arrivo, nonostante, i campioni e gli allenatori bravi che si sono alternati, non aveva mai mostrato un calcio così bello, e la società a cui, un pò per volta, senza accorgersene, ha regalato la speranza di un sogno che può realizzarsi di nuovo. Il tempo è stato giusto giudice, ha messo in evidenza che la costanza e la coerenza hanno pagato in termini di stima da parte di tutti, ma nonostante questo, si sa, il meglio deve ancora venire.

A cura di Emilia Verde

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