Maradona è a Mosca, a incontrare Putin e trovare un modo per diventare testimonial del prossimo mondiale che si terrà proprio in Russia tra un anno. Con lui l’assistente personale Stefano Ceci e l’avvocato Matias Morla che per tutta la serata hanno scambiato continue mail con Alessandro Siani per trovare un’intesa sull’arrivo a Napoli del Pibe de oro. Fino a ieri mattina, prima della partenza da Dubai del campione argentino, non era stato comunicato alcun programma ufficiale. Poi, nel pomeriggio, nel caos di una giornata piena di incontri in Comune e anche in Questura, a Ceci è giunto il programma allestito dagli organizzatori napoletani, che prevede l’arrivo in città nel primo pomeriggio del 4 luglio, la presentazione alla stampa della cerimonia (presenti anche il sindaco De Magistris e Alessandro Siani) intorno alle 18 e una cena di gala con 120-150 ospiti molto probabilmente a Villa D’Angelo-Santa Caterina. Il giorno dopo, poi, lo spettacolo in Piazza del Plebiscito, con altra cena dopo lo show. Durante la giornata del 5 luglio, non è escluso che Maradona possa recarsi al San Paolo, per entrare nello stadio delle sue straordinarie gesta. Ma questo è un aspetto della due giorni napoletana che verrà svelato solo all’ultimo istante. Ieri Maradona, a Mosca, è apparso di ottimo umore. Oltre che dai vertici degli organizzatori di Russia 2018, si sono recati ad accoglierlo anche funzionari del governo. Sono stato vicino a sedere sulla panchina della Russia come ct, chissà che un giorno non possa riuscirvi». Non solo istituzioni: un nutrito gruppo di ragazze ha dato il benvenuto a Mosca. «È la prima volta che vengo qui, ma devo dire che la bellezza delle donne russe è famosa in tutto il mondo». Sono giorni di ricordi e rievocazioni, per Maradona: i 30 anni dello scudetto al Napoli, che sono al centro della consegna della cittadinanza onoraria, ma anche i 31 anni dalla conquista della Coppa del Mondo in Messico nel 1986.
Anche a Mosca ha voluto un piatto di pasta per cena- «Vedrò Putin, con Fidel Castro è uno dei miei idoli», dice poi l’argentino nel corso della breve incontro con i giornalisti. Non sa nulla, ovviamente, della polemica che si sta scatenando più o meno negli stessi minuti a Napoli. Il capogruppo di Forza Italia, Lanzotti, su Facebook scrive un post in cui parla di compensi che Maradona riceverà. «Devo ammettere che sono uno sciocco illuso: dovrei essere contento perché in effetti io ho proposto la cosa. Invece sono venuto a conoscenza dei retroscena che mi hanno molto turbato. Anzi , per dirla tutta, mi hanno schifato. Maradona , amato da un popolo che lo tratta come un dio, verrà a Napoli non solo per amore bensì sotto compenso (girano cifre enormi ma non le voglio dichiarare perché non ho letto le carte) . Insomma, senza essere volgari, stiamo perpetrando un meretricio. Siani e non il comune stanno organizzando l’evento, cercando sponsor e definendo il business. La gente viene presa in giro sui sentimenti. Era una vicenda che doveva essere di amore e invece è solo di soldi». È solo il primo post. Poi arriva quello del capogruppo Pd, Arienzo. «Il 5 luglio Maradona riceverà la cittadinanza onoraria della città. Per venire e ricevere il riconoscimento più prestigioso ha preteso di essere pagato e le cifre che girano sembrano pure importanti. Dedicato a tutti quelli che ebbero a criticarmi quando in consiglio votai contro quel provvedimento. Resta il più grande sportivo di sempre, quello che ha unito un popolo, resta la macchia dei rapporti con il clan Giuliano e adesso il preteso cachet. Napoli ama e da’ più di quanto chiunque sia disposto a ridare». Francesco Borrelli, consigliere regionale dei Verdi, ribatte: «E anche se fosse? Non credo che ci sia un impegno di soldi pubblici. Né penso che un eventuale compenso sminuisca la grandezza del calciatore e l’importanza che ha avuto per la nostra città». Gli avvocati di Siani, appreso delle dichiarazione di Lanzotti e Arienzo, si riservano interventi.
Fonte: Il Mattino