Ai microfoni del CdS
Un altro friulano sull’uscio del san Paolo, Zoff….
«E mi sembra già una bella storia, se accadesse».
Ai suoi occhi, chi è Meret?
«Un ragazzo che ha qualità assolute. Che è cresciuto con addosso l’etichetta di predestinato, perché di lui si parla bene da quando è bambino: sono anni, nell’ambiente, che si sottolineano le sue capacità, non solo fisiche ma anche tecniche e caratteriali».
E poi lì, dalle sue parti, crescono tutti gioiellini.
«Devo dire che è un gran bel momento e l’Udinese in questo sta raccogliendo i frutti di un lavoro eccellente. C’è anche Scuffet».
C’è una generazione di (probabili) fenomeni.
«Una scuola che non tramonta mai, che inorgoglisce. La dimostrazione, semmai ce ne fosse bisogno, che in Italia abbiamo una continuità, in quel ruolo, attraverso ricambi sempre eccellenti, di statura internazionale».
C’è sempre qualcuno che bussa alla porta.
«E’ un periodo felice, lo dimostra anche l’Under 21 che è attrezzata in qualsiasi settore».
Tra i pali forse addirittura meglio…
«Donnarumma ha dimostrato e qualsiasi tipo di riflessione mi sembra sprecata».
Vive giorni duri.
«Di cui se ne poteva fare a meno, onestamente. La gestione della vicenda non mi è parsa delle più appropriate e in casi del genere le responsabilità vanno divise equamente. Sono questioni poco simpatiche».
Torniamo a Meret.
«Che ho visto ripetutamente e che mi ha impressionato. Non è semplice riuscire a dominare le emozioni, soprattutto quando sei in testa ed in una squadra come la Spal, una neopromossa, che ad un certo punto si ritrova con la possibilità di vincere il campionato ed approdare in serie B. Il ragazzo è stato perfetto».
Ma lei che ha fatto tutto nel calcio, il portiere, l’allenatore, il presidente, il Ct e pure il monumento, in questo groviglio Napoli come si comporterebbe?
«A me la situazione sembra assai più semplice di quella che appare: c’è un portiere, ed è Reina, che ha un contratto; e c’è la possibilità di mettergli al fianco un ventenne di quella levatura. Tutto qua».
La scadenza di Reina, 2018, non rappresenterebbe un rischio?
«E perché mai? Un uomo di quel calibro ha la personalità giusta per affrontare una stagione, pur senza avere un cosiddetto paracadute. Il problema non lo riguarderà».
Ed il ventenne in questione, cioè Meret, perderebbe o guadagnerebbe standosene all’ombra di Reina?
«A quell’età si guadagna sempre, perché c’è da imparare ancora. Poi ci saranno le partite per ribadire al Mondo il proprio valore».
Fonte: CdS