Fino adesso tutta la stagione azzurra è assomigliata a delle strane montagne russe. Capita se la difesa non è proprio impermeabile e se a commettere qualche passaggio a vuoto è spesso il portiere. Già, perché quest’anno Pepe Reina non ha di certo brillato per costanza di rendimento e anche lui, come un’altalena, ha qualche volta salvato, qualche volta impantanato questo Napoli.
La piazza è ovviamente divisa. C’è chi dà fiducia a Reina, chi lo ringrazia, ma preferisce guardare avanti. Chissà se anche ai piani alti sono indecisi sul futuro dello spagnolo. De Laurentiis ha dato qualche indizio con un rapido identikit del prossimo portiere: età sui 25-27 anni, già pronto per certi palcoscenici e destinato a raccogliere l’eredità dello stesso Reina nel futuro prossimo.
Va da sé che i nomi chiacchierati sono spuntati come funghi, ma alcuni ne ricorrono più di altri. Tralasciando la suggestione Szczesny, i media hanno accostato in tutte le salse tre profili specifici per la porta azzurra che verrà: Meret, Cragno e Skorupski. Ognuno di loro non corrisponde completamente ai parametri dettati da De Laurentiis, eppure sarebbero ugualmente tre profili sui quali varrebbe la pena scommettere.
La scommessa più azzardata sarebbe sicuramente Alex Meret, giovane portiere della Spal e di proprietà dell’Udinese. La data di nascita recita 1997 e l’esperienza è letteralmente quella che è, eppure alla prima stagione tra i professionisti sta stupendo di pari passo con la sua Spal. Qualche errore di gioventù nel corso della stagione lo si può naturalmente trovare, ma ciò nonostante il potenziale a disposizione è sicuramente importante.
Sicuro in uscita e sempre ben posizionato, Meret è un portiere solido, dotato di grande tecnica, di un discreto atletismo e di un’ottima statura fisica (1,90 m). Con i piedi è sicuramente migliorabile, ma è la personalità a colpire. Chi conosce Meret sin dai settori giovanili dice di lui come un predestinato, come il naturale antagonista di Donnarumma per la porta della futura Nazionale. E non è di certo un caso che all’attivo conti già una convocazione con la selezione maggiore.
Un euro sarebbe da puntare anche su Alessio Cragno, giovane portiere del Benevento e di proprietà del Cagliari. Classe 1994, Cragno è certamente una delle rivelazioni più interessanti della recente stagione di B e il giovane portiere scuola Brescia sta dimostrando di essere pronto per il grande salto e tornare stavolta da protagonista in Serie A. Già, perché la serie maggiore l’ha già assaporata nel 2014, anche se in maniera non proprio fortunatissima, durante la parentesi zemaniana in quel di Cagliari.
Atletico, reattivo e molto sicuro. Cragno è un portiere di grande personalità e di buona sicurezza. Non altissimo (1,84 m), tende a concedere qualcosina in uscita, ma le spalle larghe e il carattere sfrontato aiutano a sopperire il resto. I punti in comune con Reina sono appena accennati, ma restano largamente esplorabili e di certo affascinanti. Infatti, Cragno è un portiere che non disdegna giocare il pallone con i piedi e che è sempre molto attento al monitoraggio dello spazio dietro la linea difensiva.
La scommessa meno azzardata sarebbe sicuramente il portiere empolese Lukasz Skorupski, che corrisponde almeno anagraficamente all’identikit tracciato da Aurelio De Laurentiis. Giovane, ma non giovanissimo (classe 1991), il polacco è pronto a prendere in dote una porta sicuramente più blasonata. La Roma, proprietaria del suo cartellino, sarebbe interessata a monetizzare il calciatore, anche se non sarebbe da escludere una conferma proprio in maglia giallorossa.
Skorupski è sicuramente il più navigato tra i tre, con all’attivo 68 presenze in Serie A e qualche comparsata in Europa League. Le doti tecniche non si discutono. Nonostante la difesa dell’Empoli non sia affatto una corazzata, il polacco ha dimostrato di essere un portiere affidabile e smaliziato. I mezzi atletici, poi, sono di primissimo livello. La sua fisicità e la sua esplosività lo rendono un portiere capace di parate complicate, se non ai limiti dell’immaginabile.
Insomma, sia Meret, sia Cragno, sia Skorupski sono profili molto interessante, eppure il grande punto interrogativo resta la fase di possesso. Già, perché il punto forte di Reina sono i suoi piedi da centrocampista, che lo rendono un partecipante attivo fondamentale nella costruzione azzurra. Lo spagnolo non solo partecipa al giro-palla arretrato, ma spesso è determinante in fase di uscita e nello svicolare il pressing avversario.
I tre candidati presi in esame sono tutti molto validi, ma non hanno certo la rapidità mentale e le qualità di palleggio che rendono Reina fondamentale nei meccanismi sarriani. Questi potrebbero sicuramente crescere, magari dopo una stagione di tirocinio al fianco dello stesso Reina, ma resterebbe da capire comunque quanto i vari Meret, Cragno o Skorupski possano fare realmente al caso di un Napoli voglioso di trovare conferme anche nella propria metà-campo.
Noi la nostra solita fiche siamo pronti a giocarcela, ma il Napoli?