Rudy Krol esalta le doti della squadra azzurra: «Ma serve tenere Reina e
prendere un altro leader»
«Napoli, ora puoi vincere lo scudetto»
La storia è scritta dai vincitori? “Si direbbe di sì ma l’assioma non
vale in generale, presenta delle eccezioni prestate al calcio, schiavo
dei risultati, fino ad un certo punto. Ha fatto epoca, giusto per citare
un esempio, il calcio totale dell’Olanda che nel ’74 sfiorò la coppa del
Mondo, perdendo poi la finale con la Germania Ovest. Quella squadra,
seppur perdente, tra mille virgolette, ha scritto il proprio nome negli
annali e ancora oggi viene citata a mo’ di modello quando si disquisisce
di bel calcio. Un po’ come il Napoli di Sarri, secondo e terzo tra gli
applausi, senza titoli ma col pieno di complimenti per lo spettacolo
mostrato sul terreno di gioco. L’anello di congiunzione tra quell’Olanda
e questo Napoli è Ruud Krol, indimenticato idolo “Orange” dal cuore
partenopeo, tornato in città ieri per un breve soggiorno”.
Una vacanza iniziata col piede sbagliato… Cos’è successo all’aeroporto
di Capodichino? “Purtroppo sono stati smarriti i miei bagagli ma mi hanno detto che entro la mattinata dovrei rientrarne in possesso. Sono ugualmente felice di essere tornato qui. È sempre un grandissimo piacere per me”.
Krol ha seguito con vivo interesse la passata stagione degli azzurri: in
cosa deve migliorare questa squadra per arrivare al vertice?
“Il gruppo è ottimo, ha grandi qualità ma a mio avviso manca un po’ di
grinta nei momenti decisivi. Quando il Napoli è in possesso del pallone
non ce n’è per nessuno ma quando la palla ce l’hanno gli avversari si
nota una certa fatica nel riconquistarla. La fase difensiva non mi
convince appieno. Inoltre, penso che per vincere occorrano giocatori
dotati di una certa leadership, in grado di fare la differenza nei
momenti di difficoltà”.
E in tal senso, non sarebbe rischioso privarsi di Pepe Reina?
“Ho letto di un suo possibile addio, si parla del Newcastle di Benitez
ma francamente, in giro per l’Europa, non vedo tanti portieri più bravi
di lui. E poi è uno che tiene unita la squadra, fa spogliatoio. Ci
penserei molto bene prima di privarmene, vedendo anche ciò che è
successo al Milan con Donnarumma”.
In Olanda ci sono talenti interessanti che potrebbero fare al caso del
Napoli? “Sicuramente Klaassen ma oramai è troppo tardi visto che ha già
firmato per l’Everton. Poteva essere una buona occasione per il Napoli
perché è un giocatore universale, pronto per una squadra di grande
livello del campionato italiano. Nell’Ajax ci sono sicuramente giocatori
interessanti, a cominciare dal portiere (Onana, ndr) ma indossare la
maglia azzurra non è semplice”.
Il prossimo può essere l’anno giusto per il terzo scudetto?
“Sarri è al suo terzo anno e ricominciare da un allenatore che già
conosce la squadra è sicuramente un grande vantaggio. Per spaventare la
Juventus bisogna ridurre al massimo i passi falsi con le squadre
cosiddette piccole. In campo ci vuole sempre lo stesso atteggiamento
determinato e grintoso, al di là dell’avversario e in questo senso un
contributo può darlo Sarri. Se riuscirà a trasmettere questa mentalità
vincente alla squadra, potrà essere considerato tra i più grandi
allenatori europei”.
Il Roma