CdS – Oggi più che mai, Hamsik esiste e resiste: si chiama bandiera e sventola

C’era una volta…e per 357 parite ricomincia la favola. Le bandiere esistono, resistono e Hamsik ha capito, che per lui non ci sarebbe stato un calcio senza Napoli. «Io voglio vincere qua». E due coppe Italia, una Supercoppa italiana, tre qualificazioni in Champions, una semifinale d’Europa League sono bastati a corrodere qualsiasi tentazione. Si chiama fedeltà, ed è una rarità per questo universo che brucia in fretta qualsiasi rapporto. Hamsik ha «ignorato» persino qualche forzatura ambientale, ha evitato di intrufolarsi nel frullatore estivo: niente Milan, niente Juventus, niente Manchester United, niente Chelsea. E’ il figlio prediletto di De Laurentiis, con il quale rinnova quasi senza trattativa: si incontrano – presente Venglos, il suo procuratore storico – chiacchierano, si accordano e ufficializzano. Ha un contratto sino al 2020 e però c’è già una scrivania (se vorrà) o comunque un ruolo (faccia lui) pronto: per il momento, c’è una serie di appuntamenti da fissare. Il record dei gol di Diego Armando Maradona, 115, e gliene mancano appena due; il primato di presenze di tutti i tempi: quello del campionato appartiene a Juliano, che è a 394, dunque ne mancano trentasette; quello in assoluto è di Bruscolotti, che è a 511, e dista altre cinquantanove partite. Storia, anzi leggenda.

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