CdS – Nè larga, nè lunga, nè pesante: lui della “10” saprebbe cosa farne!

Sono passati 15 anni dal giorno in cui venne ritirata quella magica “camiseta” del “diez”. Nessuno mai ci aveva neanche pensato a ritirarla fuori, poi qualcuno ha dimostrato di esserlo davvero…Magnifico. Né larga, né lunga e nemmeno pesante, gli stava davvero bene quella “10” ad Insigne, l’altra sera ad Udine! E, nonostante in questi 15 anni, sia cambiato tutt’intorno, non è cambiato quel senso autentico di seduzione che sprigiona quella maglia, nella quale c’è dentro il football gioioso e festoso, la seduzione incantevole d’un talento rinchiuso in quel simbolo dell’estro più affascinante, quasi sexy. Una maglia che è servita per superare certi assurdi steccati, che tacita i cori insolenti del campionato e si sente rappresentata dalla creatività d’un fenomeno stordente come le parabole e le veroniche che inventa. Lorenzo Insigne si è preso tutto facendo l’ultimo dribbling anche ai luoghi comuni. Questo scugnizzo con lo sguardo un po’ languido e l’ironia sferzante, teneramente diabolico, perfidamente glaciale, sontuosamente cinico, deliziosamente irriverente, quasi irritante: è l’erede naturale di Sua Maestà Diego Armando Maradona, senza che si cavalchi (chiaramente) un paragone improponibile ed anche assai farlocco. Ma quella maglia numero dieci, che giace in una teca, adesso potrebbe essere tirata (finalmente) fuori: diamogli quella «10», perché Insigne, lasciato il “suo” 24, saprebbe cosa farne.
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