Manolo Gabbiadini è l’uomo che voleva giocare e segnare ma senza rinnegare niente e nessuno, soprattutto a Napoli. E’ andata così, lo sappiamo. Due stagioni, 25 gol azzurri, poi la molla verso Southampton, nel mercato invernale. E lì resterà anche l’anno prossimo: «Sì, non mi muovo da dove sono appena arrivato». Dodici partite (compresa la Efl Cup) e 6 gol (2 in coppa), il suo semi sorriso che torna ad illuminarlo, tanto da farne adesso il quarto attaccante di Ventura, dopo Immobile, Belotti, Eder e prima di Petagna e Lapadula (con Balo ancora fuorigioco). Si è visto che ha ritrovato il passo giusto contro l’Uruguay e per questo non teme di perdere la Nazionale, ora che è in Inghilterra, anzi: «So che Ventura mi segue, forse i giornali no, ma il ct sì…Il fatto di aver lasciato l’Italia mi ha aiutato, ho sempre giocato (infortunio a parte), ho conosciuto un nuovo calcio, importantissimo per me. Da italiano dico che un giorno tornerò. Ma ci sono tantissimi attaccanti che vogliono andare al mondiale, la concorrenza è altissima, serve dare il massimo e tenersi stretta questa maglia, è una grossa opportunità». Sentirlo parlare così potrebbe suggerire cattivi pensieri verso il suo recente passato. Ma Gabbiadini taglia subito corto: «Né rimpianti né rimproveri, verso nessuno. Sono stati due anni bellissimi, ho segnato 25 gol, sono contento di quello che ho fatto; lo capisco anche dai tifosi che ancora mi scrivono, sui social, o quando vado in giro per l’Italia, e incontro napoletani che ancora mi sostengono, tutto questo mi fa piacere».Ancora più piacere gli hanno fatto le parole di Insigne, che Gabbiadini riprende e fa sue: «Sì, il Napoli ha dimostrato di essere già all’altezza della Juve, anche nella doppia sfida di coppa Italia. Io penso davvero che se il Napoli riuscirà a partire con cattiveria e fame…Quelle che si sono viste nel finale di stagione, quando vincevano le partite a suon di gol…Io so bene il lavoro grandioso svolto in questi anni; i frutti si vedono, dunque se il Napoli riesce a tenere un ritmo così fin dall’inizio dico che stavolta Juve e Roma possono soffrire davvero…».
Fonte: CdS