Novellino dice sì, l’Avellino può pensare in grande

Freme dalla voglia di ricominciare. Walter Novellino vuole finalmente costruire una squadra a sua immagine e somiglianza. Stavolta può farlo, iniziando a lavorare in estate, rispetto alle più recenti esperienze che lo hanno visto spesso subentrare a un collega e cercare di rimediare a situazioni complicate.
Com’è avvenuto con l’Avellino, dov’è arrivato per risollevare una squadra assemblata male e guidata peggio, prendendo il posto di Domenico Toscano che in 16 gare aveva ottenuto altrettanti punti, registrando una posizione di classifica allarmante. Novellino ha visto crescere i suoi giocatori, sotto il profilo caratteriale e della personalità, dell’impegno e della voglia di fare bene e, attraverso un rendimento brillante, ha ottenuto la salvezza.
Il programma resta lo stesso ma è cambiato il condottiero. Il triennale sottoscritto da Toscano è divenuto carta straccia (il tecnico esonerato ha comunque incassato un bel po’ di quattrini) e toccherà a Novellino centrale l’obiettivo fissato un anno fa: arrivare in A nel giro di tre anni. «Ho accettato con grande entusiasmo la prosecuzione del rapporto perchè la società vuole fare le cose per bene e soffrire meno rispetto alla passata stagione. Ci aspetta un campionato molto difficile ma sapremo svolgere la nostra parte. Nonostante sia a fine carriera, ho entusiasmo e voglia di mettermi in discussione, mi piacerebbe chiudere qui, nella mia terra, tra la mia gente, centrando un traguardo importante che possa fare entrare il mio nome nella storia dell’Avellino».
Sarà un Avellino ambizioso, composto da elementi di esperienza e giovani da valorizzare, un giusto mix di elementi capaci di offrire gioco e spettacolo ma soprattutto risultati. Ha fornito alla dirigenza un elenco di nomi, due giocatori per ogni ruolo da coprire, in modo da ottenere gli elementi giusti. «Chi viene ad Avellino deve sapere che serve carattere e passione. Ho molta fiducia sia nel direttore sportivo De Vito che nel direttore generale Taccone. Sono convinto che potremo trovare giocatori che possono venire ad Avellino per fare bene. Una buona parte va confermata, attorno all’ossatura va costruito il resto della squadra. Puntiamo ad un campionato ricco di soddisfazioni, inutile fare proclami. Sicuramente ci sarà tanto impegno, a cominciare da me».
Qualche giorno di vacanza sulla riviera marchigiana, a San Benedetto del Tronto, poi subito al lavoro per progettare e costruire il nuovo Avellino che, rispetto al passato, lascerà l’Irpinia per svolgere la preparazione nel ritiro di Cascia. «In quella zona ci sono tante squadre che svolgono la preparazione e possiamo puntare a fare tante amichevoli. Abbiamo bisogno di test impegnativi per verificare le potenzialità del nuovo Avellino. Lavoreremo con serietà, dando fiducia ai calciatori in attesa che la ripaghino con l’impegno e i risultati. Il gruppo da formare nello spogliatoio è fondamentale. Nel calcio non si urla e non si offende, così plasmerò il mio Avellino. Sono tanti i giocatori che vogliono venire da noi perché in questi anni si è lavorato bene».

Corriere dello Sport

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