Domani all’Allianz Riviera di Nizza (ore 20.45, diretta Rai 1) sarà la volta di Italia-Uruguay, test match dall’indubbio fascino storico cui si sommano evidenti risvolti pratici relativi alla crescita di un gruppo che il Ct Ventura sta plasmando per il futuro.
La “Celeste” è una compagine plurititolata che ha vissuto un’autentica epopea negli ’20 e ’30 ma che ha saputo comunque rinnovarsi costantemente, come la vittoria in Copa America nel 2011 testimonia appieno; può vantare due titoli mondiali, due ori olimpici e addirittura 15 titoli continentali. Attualmente è al terzo posto nel girone sudamericano di qualificazione a Russia 2018, dietro Brasile e Colombia e ricopre la 15^ piazza nel ranking FIFA, tre posizioni dietro l’Italia. Sono molti i volti noti al calcio italiano nelle fila uruguaiane: dal tecnico Tabarez all’ex portiere laziale Muslera, dal genoano Laxalt a Caceres, senza dimenticare ovviamente il super-bomber Cavani, fresco di titolo di capocannoniere in Ligue 1 col Psg ed attuale leader della classifica marcatori nel girone sudamericano.
L’Uruguay è una delle sette rappresentative nazionali (Brasile, URSS, Croazia, Costa d’Avorio, Islanda, Corea del Nord ed, appunto, Uruguay) nei confronti delle quali gli Azzurri riportano uno score passivo a livello di precedenti. Nei 10 scontri diretti con la “Celeste”, infatti, si contano 2 successi azzurri, 4 pareggi ed altrettante sconfitte, l’ultima delle quali riportata nel Mondiale brasiliano del 2014 (0-1) che costò inoltre agli Azzurri l’eliminazione dal torneo. La nazionale sudamericana fu parte in causa anche di un incontro amichevole disputato a Roma nel 2011 in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’unità nazionale ed anche in quel caso la vittoria andò agli ospiti.