Milik e Zielinski possono recitare un ruolo-chiave per Wojciech Szczesny in azzurro. Ma il Napoli ha altre piste in alternativa

Mister X (per ora) ha semplicemente qualche indicazione di minima: l’età (intorno ai ventisei-ventisette), l’esperienza internazionale, l’affidabilità. Ma è chiaro, quando ci si tuffa nella tonnara del mercato, che poi potrà valere anche altro: per esempio il talento abbinato alla giovinezza. Mister X è un uomo che dovrà allungare le mani sul futuro, per prendersi le mani, e Wojciech Szczesny, ma guarda un po’ ha gli anni giusti (27), è il soggetto del desiderio di De Laurentiis, di Giuntoli, di Sarri: il biennio romanista ha rafforzato certe convinzioni e il background con l’Arsenal ha un suo peso. Poi ci sarà da trattare, ovvio, con l’Arsenal e con il procuratore, ma diventerà anche indispensabile cogliere le volontà del polacco, che ha nel Napoli amici della Nazionale – e sono Milik e Zielinski – che possono introdurlo nell’ambiente, raccontaglielo dei dettagli. La prima scelta è quindi Szczesny ma esiste il piano-B, quello-C, una serie di opzioni con cui fronteggiare eventualmente le difficoltà che sono sempre nella penombra del mercato. Il processo di internazionalizzazione ha un suo perché e Brand Leno (25) del Bayer Leverkusen ha accumulato minutaggio in Bundesliga ma anche in Champions League: conviene continuare a ritenerlo una possibilità concreta se, per esempio, Szczesny abbia voglia della Premier League e delle atmosfere nelle quali è cresciuto. Non verrà cancellato la listone della spesa Mattia Perin (25), nonostante l’infortunio: ma le relazioni degli inviati speciali, che sino a gennaio l’hanno seguito quasi ovunque, sono confortanti, rinforzate dalla capacità del genoano di sapersela cavare più che discretamente anche con i piedi. Poi c’è la meglio gioventù: al Napoli hanno voluto sapere tutto quello ch’era possibile su Alex Meret (20), di proprietà dell’Udinese, club con il quale – grazie all’amicizia tra De Laurentiis e Pozzo – i rapporti sono solidissimi. A Udine c’è anche Simone Scuffet (21 ieri), che però resterà al «Friuli»; mentre in Slovenia, quel ragazzone già etichettato come l’Handanovic del terzo millennio, e cioé Rok Vodisek (18) dell’Olimpia Lubiana ha affascinato a sufficienza. Ma lui ha tempo, nel caso, dinnanzi a sé.

 

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