Marek e la sua lettera d’amore a Napoli: “Per me l’eco dell’inno della Champions League allo stadio San Paolo è la melodia della perfezione”

Una lettera d’amore «Io, grato in eterno» E’ la Storia che va avvicinandosi: due reti, ancora e soltanto due, da Diego Armando Maradona; e cinquantanove – un anno, forse più – da Bruscolotti. E’ la Storia che ormai gli appartiene e che l’ispira mentre – carta, penna e calamaio – lascia che le emozioni sfilino via leggere per raccontare Marek Hamsik, dunque se stesso, il napoletano. «Quelle sensazioni che scorrono nelle vene dei napoletani, beh, scorrono anche nelle mie». Dieci anni, una vita, che Marek Hamsik porta in piazza attraverso una lettera pubblicata su The Players’ Tribune e sintesi d’una identità in cui affiora, prepotente, il proprio senso di appartenenza, l’empatia e infine l’amore per una città che l’ha stregato: «Capii subito che Napoli è una città speciale….Quando cominciai la ricerca per la mia prima casa, mi accorsi che ogni persona che incontravo conosceva tutto di me….Ero incredulo e l’affetto che pure avevo avvertito a Brescia divenne poca cosa a questa passione. Quando abbiamo vinto la prima Coppa Italia, nel 2012, ho capito cosa sia realmente Napoli: divenne una città impazzita, con la gente che si riversava nelle strade dai balconi. Era magico. Quando vinci a Napoli è la vittoria più bella del mondo, perché vince la città, la sua gente. Per me l’eco dell’inno della Champions League allo stadio San Paolo è la melodia della perfezione. Napoli e l’Italia mi hanno dato tutto quello di cui ho bisogno». E gli offriranno altro ancora, perché il futuro è in quel contratto (scadenza 2020) che lo trascinerà tra Maradona, Bruscolotti e Juliano, persino oltre quelle leggende che dieci anni fa, entrando al San Paolo, vide “inchiodate” sulle parte d’uno stadio, divenuto poi casa-Hamsik. «Aver giocato dieci anni per il Napoli è stato l’onore più grande della mia vita, sono rimasto qua per ragioni che vanno oltre il calcio: qui mi sento parte di una famiglia che ha un ruolo speciale nel mio cuore. A Napoli sarò grato in eterno».

Corriere dello Sport

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