L’ultima al San Paolo contro la Fiorentina è stata una vera e propria festa per il Napoli e per i tantissimi tifosi accorsi a Fuorigrotta per rendere omaggio alla bellissima cavalcata azzurra di questa stagione. Gol, vittorie e sopratutto tanto spettacolo: questo il cocktail inebriante che ha caratterizzato l’annata del Napoli. Ma c’è qualcosa che ai tifosi azzurri davvero non è andata giù: il trattamento ricevuto dagli abbonati. È per questo che negli ultimi giorni, presso la sede del Napoli, sono pervenute alcune lettere di diffida da parte di tifosi che si sono sentiti danneggiati.
Il motivo? La gestione del botteghino da parte del club azzurro. I prezzi pagati dagli abbonati ad inizio stagione, infatti, si sono rivelati decisamente superiori rispetto a quelli pagati dai singoli tifosi che settimana dopo settimana hanno acquistato il biglietto per ogni gara disputata al San Paolo.
Gli unici a non aver subito torti sono stati gli abbonati di curva dal momento che a fronte di una spesa pari a 350 euro totali (circa 18 euro a partita) hanno sborsato la medesima cifra della sommatoria del valore di biglietti venduti partita dopo partita. Decisamente meno bene è andata agli abbonati degli altri settori. Dodici euro di media in meno (27 a fronte dei 39 degli abbonati), infatti, hanno speso coloro che hanno acquistato i biglietti di tutte le partite per il settore dei Distinti. Cinque in meno (37 contro 42) per quelli che hanno acquistato i biglietti in tribuna Nisida. Il danno maggiore l’hanno ricevuto gli abbonati della tribuna Posillipo, laddove la differenza è stata addirittura di 25 euro: 53 la spesa media per il singolo biglietto, 78 quella media delle 19 partite acquistate in sede di sottoscrizione dell’abbonamento nel luglio dell’anno scorso. Calcolando le medie dei biglietti, un danno di 500 euro per gli abbonati alla Posillipo, 100 per quelli alla Nisida e 230 per quelli ai Distinti.
Da qui l’iniziativa da parte di alcuni abbonati di mettere in mora la società azzurra in previsione di eventuali azioni legali. Gli abbonati, infatti, oltre a sentirsi danneggiati dalla disparità economica di trattamento rispetto a un normale acquirente del tagliando, lamentano anche l’assenza di varchi prioritari allo stadio. Durante questa stagione, infatti, l’unico vero vantaggio avuto dagli abbonati è stato quello legato alla prelazione in sede di acquisto dei tagliandi validi per le sfide di Champions League.
In occasione di Napoli-Sassuolo di lunedì 28 novembre 2016, un abbonato di tribuna Posillipo (che in sede di acquisto ha speso 1500 euro corrispondente a 78 euro di media a partita) si è trovato seduto accanto ad un tifoso che per assistere alla stessa gara ha speso solo 30 euro. Ben 48 euro di differenza, compensati solo in due occasioni: Napoli-Milan del 28 agosto 2016 e Napoli-Juventus del 2 aprile 2017, quando il costo del biglietto è stato di 90 euro (12 in più rispetto alla media pagata da un abbonato).
Una vera e propria beffa per i tifosi più affezionati che in molti casi sono abbonati al San Paolo anche da diverse stagioni e che negli anni hanno sempre rinnovato la propria tessera.
Già nell’arco della stagione molti abbonati si sono lamentati di questa posizione di svantaggio e hanno provato a far sentire la propria voce. Gli stessi abbonati che stanno già pensando di non rinnovare la propria tessera in vista della prossima stagione, acquistando il biglietto per la singola partitaFonte: Il Mattino