Ha preso una Nazionale con un’età media di 31 anni e l’ha ringiovanita di oltre 4, arrivando contro l’Olanda a marzo a quota 26,7. Sempre ad Amsterdam ha fatto esordire 5 deb contemporaneamente (Spinazzola, Verdi, D’Ambrosio, Gagliardini e Petagna); ha portato nel giro azzurro, grazie agli stage, 43 giovanotti di bellissime speranze (36 di A e 7 di B), aiutandone molti a accelerare il cammino verso la gloria (un nome per tutti: Gagliardini). Insomma l’impatto di Ventura sulla Nazionale è stato coraggioso e importante, accompagnato da risultati sostanziali dato che l’Italia si appresta alla super sfida con la Spagna, arrivando a Madrid con gli stessi punti dei padroni di casa (difficile pensare che le due squadre perdano punti l’11 giugno contro Lichtenstein a Udine e in Macedonia). Non solo, dopo una lunga caduta verso il basso, invertita da Conte, l’Italia ha riconquistato posizioni nel ranking Fifa, tornando a ridosso delle prime 10 posizioni (azzurri ora 12esimi). Un quadro complessivo che infonde ottimismo, non solo al ct. Sta di fatto che oltre al blocco dei campionissimi bianconerazzurri, con GigiMito Buffon in testa, più l’ultracentenario De Rossi la rosa di questa Nazionale venturiana già adesso può contare su un gruppo giovane di assoluta qualità, a misura di 4-2-4: Donnarumma erede predestinato in porta, Zappacosta, Conti, Rugani, Romagnoli, Darmian, Spinazzola, presto Emerson in difesa; Gagliardini, Verratti, Pellegrini, più Bernardeschi, Berardi, Verdi, Insigne, El Shaarawy, Gabbiadini, fino a Belotti e Immobile, il più “anziano”, con i suoi 27 anni. Come dire: oltre Russia 2018 c’è in potenza un’Italia capace di puntare anche a Euro 2020 e a Qatar 2022. Questa è la convinzione legittima di Ventura, confortato anche dalla simpatia che la sua UnderNazionale ha suscitato tra i tifosi azzurri.
Fonte: CdS