Per il Benevento è un altro di quei giorni da cerchiare in rosso sul calendario dopo il 30 aprile dello scorso anno. 23 maggio, iniziano i play off di B, i primi della storia giallorossa per la promozione in serie A. Quello che per molti è già un traguardo prestigioso raggiunto, non lo è per Marco Baroni che è esplicito su questo argomento:
«Noi avevamo un obiettivo che era quello della salvezza, raggiunta con largo anticipo. Così ora per me i play off non sono un traguardo, bisogna vincerli. Se ci accontentassimo solo di essere entrati nei play off, sarebbe già una sconfitta. Dobbiamo pensare di poterli vincere, poi come sempre sarà il campo a emettere il suo verdetto». Il tecnico vuole che si fondano due componenti essenziali in questo preliminare con lo Spezia, un avversario che è stato battuto due volte in campionato, ma che è agguerrito come pochi: «Mi aspetto una squadra pronta a dare tutto e un ambiente magico come nelle ultime due partite casalinghe (derby con l’Avellino e contro il Frosinone, ndc)».
NIENTE RIMORSI. Non c’è rammarico per quello che poteva essere e non è stato: il punto di penalizzazione e quel mese di appannamento che ha allontanato la squadra dalle prime tre. «Non sono abituato a tornare indietro con la mente, mi piace guadare avanti. Certo, tanti episodi ci hanno penalizzato, basterebbe ricordare Ascoli con tutto quello che è successo al Del Duca (espulsioni inesistenti, il pari dei marchigiani giunto nel recupero su autogol, ndc). Ma ora bisogna solo credere di poter arrivare fino in fondo». Dopo i tormenti dell’ultimo mese che hanno costretto la squadra a rinunciare contro il Frosinone addirittura a sette titolari, l’infermeria sembra essersi svuotata. Baroni ha l’imbarazzo della scelta.
AI PIEDI DEL BOMBER. Tutti si aspettano le prodezze di Ceravolo, il bomber calabrese che ha toccato quota 20 nella classifica dei cannonieri, appena qualche lunghezza sotto Pazzini: «Ceravolo ora è consapevole di poter segnare tanti gol in una stagione, ma non c’è solo lui. D’altro canto con un solo giocatore non si vince nulla, si vince con la squadra. Siamo stati bravi a tenere tutti i giocatori incollati al nostro obiettivo, anche chi era rimasto fuori per vari motivi come Puscas, Pajac, Padella, De Falco. Quando sono entrati in gioco hanno dato un contributo importante. Avere un ambiente magico significa proprio questo: creare intensità, voglia di giocare ogni partita col desiderio di arrivare fino in fondo».Dopo l’allenamento di ieri pomeriggio, Baroni ha stilato la lista dei convocati: due soli gli assenti, il lungodegente Bagadur e Karamoko Cissè, non ancora al meglio dopo il problema muscolare che lo ha tenuto fermo nell’ultimo mese.
CICIRETTI SPERA. C’è però Amato Ciciretti che scalpita per essere della partita. Fosse dipeso da lui, avrebbe giocato anche sette giorni fa contro il Frosinone, ma Baroni ha preferito che concludesse il percorso di recupero stabilito dai medici. E’ probabile che il fantasista romano non parta dal primo minuto, ma stia inizialmente in panchina per essere utilizzato se ce ne sarà bisogno. Al suo posto appare più che possibile la conferma per Gheorge Puscas, in gol nelle ultime due partite: il centravanti rumeno è in splendida forma. Qualche dubbio lo aveva sollevato anche Chibsah, uscendo dal campo a Pisa con una caviglia malconcia. Ma il ghanese ha recuperato e dovrebbe essere della partita sin dal primo minuto. Il tecnico giallorosso riparte dall’assetto che ha portato questa squadra ai play off, il 4-2-3-1 non si tocca, così come gli interpreti base di questo modulo.Corriere dello Sport