Per provare a vincere il campionato, ora anche ufficialmente alla luce dei risultati di ieri, il Napoli dovrà attendere la prossima stagione. E d’accordo. Il fatto, però, è che all’interno della squadra c’è ancora un uomo che potrebbe conquistare il suo personale scudetto: Dries Mertens, vice cannoniere della Serie A con 27 gol, appena uno meno rispetto al capo, Edin Dzeko. Sì, una sola rete divide i due migliori attaccanti del momento quando manca un solo turno alla fine della stagione. Un po’ il simbolo del perenne testa a testa tra gli azzurri e la Roma, ancora alle prese con la lotta per il secondo posto. E se alla fine la spunterà il bosniaco, beh, poco importerà: perché Mertens, quest’anno, ha davvero sbalordito l’Europa intera.
Nella gloriosa ultima notte del San Paolo con la Fiorentina: Dries ha segnato la sua quinta doppietta stagionale, ha beccato un legno, sbagliato un’occasione clamorosa, messo Insigne in condizione di segnare e poi s’è un po’ incavolato quando Sarri ha deciso di fargli tributare l’ovazione del popolo azzurro. «Mi sono confuso, credevo che Dzeko fosse a 27», la spiegazione del tecnico. No, 28: e Mertens, caldo come mai, avrebbe voluto provare ad agganciarlo già sabato.
Poco male, alla fine la storia s’è conclusa con una bella risata e con la promessa di moltiplicare gli sforzi a Marassi con la Samp, ultima chance per il Napoli di agganciare il secondo posto e per l’ex falso nueve di conquistare lo scettro dei cannonieri d’Italia. Mertens, dopo l’infortunio di Milik, s’è reinventato centravanti. Scoprendo probabilmente, a quasi trent’anni, la sua dimensione perfetta.
Da quando Sarri ha deciso di schierarlo da punta centrale del tridente con sistematica continuità, Dries ha messo insieme la bellezza di 24 gol in 21 partite. Dal tris con il Cagliari alla doppietta con la Fiorentina, passando per il poker con il Torino e il graffio sulla pelle del Real all’apice della purezza del calcio totale della squadra: per un totale di 27 reti, 33 contando anche le 5 in Champions e quella in Coppa Italia; 12 assist (8 in campionato); e la miglior media gol/minuti della Serie A. Un’ascesa che ha dell’incredibile, o magari no: forse bastava semplicemente scrollarsi di dosso il dualismo con Insigne e assemblare la più bella coppia di gemelli del gol passati da queste parti dopo i fasti dei tempi migliori. Quelli che il San Paolo, grazie a loro, ora crede davvero di poter rivivere.
Il futuro è di Mertens, Insigne e di tutti gli altri che hanno deciso di rinnovare il contratto con il Napoli e di provare a riportare lo scudetto in città dopo un’assenza che più lunga non si può. A suo tempo (cioè alla prossima stagione): ora è il momento della maratona Champions e, dal punto di vista dell’attaccante belga detto Ciro, della missione capocannoniere.
Corriere dello Sport