Il futuro è adesso, è in quel senso di continuità che s’avverte prepotente, nelle certezze che sono granitiche non solo del gioco ma anche degli uomini con cui il Napoli vivrà prossimamente, nell’Idea di restare aggrappati ad un gruppo che può essere ormai definito “storico”, perché è qua da un bel po’ e ci resterà. E si ripartirà con Hamsik e con Callejon, con Albiol e con Hysaj, con Koulibaly, con Mertens e con Insigne che in questo disegno del Napoli scorge tracce d’ottimismo: «Il desiderio fare qualcosa d’importante».
Il calcio che si gioca fuori dal campo è nel Progetto, è nella Strategia, è nella capacità di (ri)costruire intorno a se stesso e il Napoli degli ottantatré punti s’è appena “regalato” – in attesa del tweet che lo renda ufficiale – un Mertens sino al 2020: ma il mercato, che è pure questo, prevede ulteriori mosse e chiacchierate che restano avvolte nell’ombra per discrezione. Però Ghoulam è cambiato, nell’umore e non solo nel rendimento, e adesso toccherà a lui, che ha un contratto in scadenza nel 2018 ma anche la tentazione di tirarsi fuori da qualsiasi distrazione estiva: