Lo show, nel calcio, è in quel momento, è nell’istante in cui la manovra, il gioco, le tesi, le teorie, gli schemi, convergono in una sola direzione: con Rafa Benitez, quando questa tendenza è cominciata a manifestarsi, centoquattro reti (nel suo biennio) parevano una enormità inavvicinabile, certo qualcosa di nuovo, di gratificante; e nel maggio scorso, alla trentaseiesima perla di Gonzalo Higuain, la centoseiesima del Napoli, sembrava si fosse arrivati su una vetta irraggiungibile o comunque assai complicata da riavvicinare. Il Napoli ha deciso di stupire e perso il Re dei bomber di tutti i tempi è già arrivato a centoundici, ne ha segnati novanta in campionato, il resto li ha sparpagliati tra Champions League (tredici) e coppa Italia (otto). Ci sono quattro uomini in doppia cifra (Callejon, Hamsik, Insigne e Mertens) che hanno provveduto a fare la differenza, ad aiutare il Napoli a dimenticare il pipita ma anche l’infortunio di Milik, che è partito con una media schiacciante e che si è dovuto fermare per l’infortunio dello scorso ottobre.
Fonte: Cds