Guai a pensare alla Roma, che tra l’altro gioca prima contro il Chievo Verona (ore 18), il Napoli deve fare solo la corsa su se stesso e provare a battere tutti i record, a cominciare da quello dei punti in campionato (arrivare cioè a quota 83, ora è a 80, e quindi a due punti dalla quota raggiunta l’anno scorso con lo stesso Sarri sulla panchina).
Il secondo posto oltre che da voi dipenderà dalla Roma: come gestire al meglio questa situazione?
«La Roma ci deve interessare relativamente. Noi dobbiamo proseguire sulla nostra strada, se questo basterà per il secondo posto meglio, altrimenti vorrà dire che avremmo gettato delle basi. Pensiamo alla Fiorentina: affronteremo una delle poche squadre che è riuscita a toglierci per larghi tratti del match il possesso palla, una partita difficilissima».
Cosa ha detto ai suoi giocatori per riuscire a motivarli al massimo?
«Tirare fuori la Roma dai nostri discorsi e pensare al record storico di punti. Ecco, noi vogliamo battere tutti i record possibili: se questo ci consentirà di arrivare al secondo posto bene, altrimenti comunque avremo fatto il possibile».
Numeri alla mano si tratta di una stagione di alto livello.
«Siamo soddisfatti di quello finora mostrato, ma vorremmo arrivare in fondo per avere una base importante per continuare a fare bene».
Contento per il rinnovo di Mertens?
«Sì, sono contento. Ma la mia testa adesso è concentrata solo sulla Fiorentina, quindi è una notizia di contorno».
Allan come sta: recupera in tempo per la Fiorentina?
«Sicuramente è in dubbio: soffre per un affaticamento muscolare anche se non è grave. Non ci sarebbero rischi enormi, ma lo valuteremo all’ultimo momento. In alcune partite è stato per noi una soluzione straordinaria, come nel primo tempo a Torino, ma abbiamo alternative».
Contro il Torino è stata raggiunta la perfezione del suo calcio: la più grande soddisfazione per lei?
«Io riesco a pensare a uno step per volQuindi, in questo momento penso solo alla Fiorentina. Spero che la squadra abbia lo stesso tipo di atteggiamento perché il rischio è quello di non fare un finale di stagione all’altezza. La squadra viola per qualità di palleggio è molto pericolosa ed è in questo senso è quella che ha limitato di più il nostro possesso palla e per il modo di giocare ci ha sempre creato problematiche. Inoltre ha elementi di grandi qualità tecniche: Bernardeschi è tra i più forti giovani italiani in circolazione, Ilicic è un gran giocatore, come Saponara, stesso discorso per Kalinic».
In tanti dicono che il Napoli gioca un calcio tra i più belli di Europa...
«Giochiamo un calcio piacevole, ma l’obiettivo è sempre vincere le partite. Dobbiamo unire la prestazione al risultato, nell’ultimo periodo ci stiamo riuscendo con continuità. Qui in Italia si pensa che per vincere bisogna giocare male ma non è vero, nella storia hanno vinto tutte le filosofie. Noi crediamo nella nostra filosofia perché è quella che ci permette di tirare fuori il cento per cento delle nostre potenzialità. Poi se non corrisponde al primo posto pazienza».
Ancelotti ha ripetuto che chi ha il fatturato più alto vince.
«Una cosa evidente, banale. Chi ha più soldi compra la macchina più lussuosa. Chi fattura di più può comprare giocatori migliori e ha più possibilità. Per fortuna non è un fatto matematico e ogni tanto ci sono delle storie che sfuggono a questa dinamica e si ricordano perché sono rare».
I giocatori credono l’anno prossimo di poter vincere lo scudetto, quanto c’è di merito suo?
«Il merito è solo dei giocatori, un gruppo sano e con dei valori: credono fortemente in quello che fanno, io sono sempre lo stesso, quello di sempre, a volte uso un linguaggio che non dovrei usare. Non è difficile gestire grandi calciatori, il problema è più quello delle prime donne in C».
Quanto è distante il sogno che coltivate?
«Il sogno deve essere nostro. Esistono delle eccezioni perché si ricordano, come quella del Leicester che non succedono quasi mai. Con il sogno si lavora meglio».
Ha parlato di terzo posto come traguardo intermedio: cosa significa?
«Ho detto così perché porta a un preliminare. Non siamo contenti del terzo posto, il nostro sogno deve partire dal record dei punti che dovrà darci un’inerzia giusta per la prossima stagione».
Nel girone di ritorno c’è stata anche una crescita difensiva.
«Si dice sempre che la nostra difesa fa acqua, invece abbiamo preso solo 3-4 gol in più dell’anno scorso in un campionato dove si segna di più. Siamo la terza d’Italia, anche se resta il rammarico per qualche errore madornale che è costato sicuramente qualcosa e possiamo provare a limitarlo ma non annullarlo. Come numero di tiri in porta subiti siamo poco dietro la Juventus. Il reparto è in crescita e ci sono giocatori che godono della mia completa fiducia perché possono ancora crescere».
Fonte: Il Mattino