Higuain ai mmicrofoni del Corriere dello Sport
Cosa ha trovato nella Juventus di diverso rispetto ad altre società? «Non tutte le squadre sono uguali. Ho avuto la fortuna di giocare sette anni nel Madrid la cui struttura, per rigore e modernità, somiglia abbastanza a quella della Juve. Ho giocato tre anni al Napoli e ringrazio per tutto quello che quella città mi ha dato. Ora ho avuto la fortuna di venire a Torino. E’ stata una scelta più che giusta, perché volevo venire qui per arrivare ad un traguardo importante e ci siamo vicini, molto vicini. Siamo ad un passo dal concludere una stagione fantastica. Ma a un passo: non abbiamo vinto nulla. Dobbiamo saperlo e avere la determinazione necessaria per l’ultimo miglio della nostra corsa, cominciata in agosto. Allora volevamo, e un po’ sognavamo, di vincere il campionato, la Coppa e la Champions. Siamo ad un passo, però dobbiamo finire il lavoro di questa stagione fantastica».
Napoli, che ricordo ha di Napoli? «Meraviglioso. Non ho nulla da dire di Napoli. I compagni, lo staff, i magazzinieri, i fisioterapisti, gli amici. Ho lasciato un parte del mio cuore tra i tifosi. Ringrazierò sempre Napoli. Mi ha voluto quando ho deciso di andare via dal Real Madrid ed è stata l’unica squadra che è venuta a prendermi. La ringrazierò per tutta la vita. Tre anni meravigliosi lì, che non dimenticherò mai».
Sa che avevano fatto le sue statuette per il presepe e quando lei è passato alla Juve le hanno trasformate nell’immagine del diavolo aggiungendo coda e altro? «Quelle sono cose che succedono nel calcio. Io penso che ci sarà tanta gente di Napoli che mi vuole bene per quello che ho fatto e tanta gente che mi vuole male. Ma non mi interessa. A me interessa quello che sono io, quello che ho fatto per quella squadra. Sono un professionista: ho fatto la scelta più giusta per me».
Chi è stato l’allenatore più importante nella sua vita? «Difficile. Però senza dubbio quello con il quale ho avuto più continuità è stato Sarri. Ho fatto una stagione molto buona con lui. Sarri è stato uno degli allenatori che più mi ha dato fiducia e lui sa quanto gli voglio bene e quanto lo ringrazio. Lo devo dire perché lo sento, e lui ha sempre belle parole per me. Infatti siamo d’accordo che continueremo ad avere un rapporto. Perché lui mi ha dato tanto».
Fonte: CdS