CdS – Sotterrata l’ascia di guerra, ecco i segnali di pace tra Sarri e Dela

Raffaele Aureimma sul CdS:

“C’è tutto un mondo ad acclamare il Napoli, invidiarne la qualità di gioco ed una capacità offensiva pari a pochi: con 86 reti realizzate in questa stagione, è la quarta forza d’Europa. Poi quella classifica del girone di ritorno, con 42 punti (5 in più della Juve), 44 gol fatti (13 più della Juve) e 14 gol subiti (2 in più della Juve), sta certificando la netta e costante superiorità di squadra che gioca a memoria e ha trovato la continuità dei risultati anche a prescindere dagli interpreti. Se il fatturato favorisce chi guadagna di più, la qualità tecnica ti permette di vincere quando le ricche si distraggono o sono sazie. E l’orizzonte è favorevole al Napoli, capace di dare un segnale di forza in vista della stagione 2017-18. Così come i preliminari di Champions, visti come uno spauracchio dalle formazioni italiane.  Se il Napoli resterà ancora questo, dovrà essere l’avversaria sorteggiata agli inizi di agosto a preoccuparsi per l’accesso ai gironi. Il gruppo è solido e non cambierà, così come non sarà determinante l’arrivo dei rinforzi, cosa che un anno fa divenne una necessità dopo la cessione di Higuain. Sembra essere radioso Il futuro e, probabilmente, vincente per il Napoli che gode di un invidiabile affiatamento tra lo spogliatoio, lo staff tecnico e la direzione sportiva. Cosa importa se ogni tanto il coach e il presidente si mandano messaggi a mezzo stampa? Sono fatti così e non li possiamo cambiare. Tanto con quel sorriso radioso che Martens e Insigne, Callejon o Hamsik sfoggiano al termine di ogni partita, probabilmente i calciatori nemmeno se ne accorgono quando Sarri e De Laurentiis si assestano stilettate dialettiche di alta qualità. Gli argomenti sono svariati e certe volte pure le contraddizioni, come quella di dire che a Madrid si potevano fare scelte di formazione diverse, per poi dichiarare che “Sarri dovrebbe essere il nostro Ferguson”. Lodevole il proposito, con un solo, piccolissimo dettaglio per nulla trascurabile: come potrà don Maurizio restare per gli stessi 26 anni di Sir Alex sulla panchina dello United, se al termine della prossima stagione potrà liberarsi pagando la clausola da 8 milioni di euro? Semplici dettagli a corredo di schermaglie che vengono alimentate dall’argomento “denaro”, quello che imprudentemente Sarri aveva toccato in conferenza stampa e rispetto al quale De Laurentiis aveva risposto in maniera forse affrettata, perché non gli erano stati comunicati con precisione i termini dell’“arricchimento” paventato da Sarri. La platea partenopea osserva incredula e sbigottita, preoccupata di vedere il giocattolo sgretolarsi per dispute sul vil danaro. Perché, allora, non scambiarsi un segno di pace? E’ l’espressione rituale del dono della pace che si celebra nella Santa Messa, una scena che i tifosi del Napoli si aspettano ripetersi anche tra De Laurentiis e Sarri. Per mostrare al mondo che si può convincere e vincere, pur avendo caratteri contrapposti”. 

 

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