Sarri resta. Lo ha detto lui. Lo ha detto, ripetuto e sottolineato praticamente verso la fine dell’estenuante via crucis di microfoni a fine partita, quando un po’ tutti grondano sudore e stanchezza. Perché non crederci allora? «De Laurentiis ha il contratto, io ho il contratto. Se ritiene opportuno chiamarmi a fine stagione per dirmi qualcosa, ci vado. Altrimenti va bene così e ci vediamo a Dimaro». Dunque, pare che almeno su un punto le cose sono chiare: il Napoli e Sarri restano assieme. Dopo aver messo una pietra al collo al povero Torino, ecco che pure l’argomento contratto, il suo contratto, pare finire in archivio. O almeno, così sembra. Eppure qualcosa non va ancora a genio a Maurizio Sarri, il condottiero del Napoli delle meraviglie. E lo si capisce quando pianta in asso, durante il collegamento con Premium Sport, l’ex stella dell’Inter Riccardo Ferri reo di essere tornato a parlare delle sue richieste al club, dal contratto ai top player.
Insomma, Sarri, cosa voleva dire l’altro giorno a Castel Volturno?
«Tutto è stato travisato. Nessuno dimentichi che io sabato per prima cosa ho ringraziato il presidente perché in tre anni a Empoli in tanti mi hanno fatto i complimenti per il mio lavoro, ma alla fine solo lui ha avuto il coraggio di prendermi e di darmi una squadra forte in mano. E per questo gli sono grato ieri, oggi e domani».
C’è il discorso del suo ingaggio?
«Non è così. Non ho chiesto nessun aumento al Napoli. Ho espresso solamente un mio obiettivo personale, per il futuro… magari remotissimo. Il prossimo contratto che farò deve essere consistente perché per tanti anni alla mia famiglia ho fatto mancare tutto. Loro hanno fatto i sacrifici assieme a me per arrivare a questi livelli».
De Laurentiis ha fatto intendere che di un aumento a breve non se ne parla. È così?
«Ma lui che c’entra? Se il presidente si sente chiamato in ballo dalle mie parole o è perché gli è stato riferito qualcosa di diverso da quello che ho detto o perché pensa che io voglio un contratto nuovo da lui. Che io non ho chiesto. Perché ho parlato del mio prossimo contratto che magari mi farà un cinese o uno di Abu Dhabi. Ho parlato del contratto che farò alla fine di questo con il Napoli».
Dunque, le va bene questo col Napoli?
«Ma forse vuole farmelo per davvero lui un nuovo contratto? Ma io non mi riferivo al Napoli, non ho chiesto niente a lui. Mai detto questo ma il presidente è così: ogni tanto si incazza per le cose…».
Lo strappo è ricucito?«Il presidente con me è tranquillo. Perché sa bene che, per un motivo o un altro non è contento di te, mi chiama e lo libero in un attimo. Tra me e Aurelio i rapporti sono buoni, al di là di qualche litigata pubblica».
Ha visto Roma-Juve?
«Macché, avevo il mio cane Ciro da portare a spasso…e doveva fare un bel giro perché mia moglie non è casa».
Sarri, col Torino una gara dominata?
«Sembra che sia stato tutto semplice vedendo il risultato finale, però fino al 2-0 i granata hanno giocato bene e ci hanno anche creato qualche problema. Poi fatto il raddoppio sono uscite fuori le nostre motivazioni. Ma è stata una partita complicata: d’altronde avevamo davanti una squadra che in casa ha avuto un rendimento di primo piano, avendo perso una sola gara prima di ieri, con la Juventus».
Sembra un Napoli che ha ancora tante energie da spendere, nonostante sia alla fine di una stagione lunghissima?
«È un gruppo che ha qualità tecniche, che ha gusto per il bel gioco, che si diverte in campo. Penso che si diverte, diverte anche la gente. Vero che il nostro modo di giocare ha un sottile confine tra essere leziosi e essere efficaci. E talvolta varchiamo questo limite».
Sarri, 107 gol fatti e 46 gol in trasferta, come la Juve nel 49/50. C’è da essere fieri?
«I gol di quest’anno valgono di più perché abbiamo giocato otto gare in Champions e la scorsa stagione l’Europa League. Siamo stati straordinari in un pomeriggio di caldo in cui era difficile giocare al calcio. È da tanti mesi che giochiamo così bene dando sempre la sensazione che ci siano ancora dei piccoli margini di miglioramento».
C’è rimpianto per non essere in corsa per lo scudetto?
«C’è un gap economico ma anche gap tecnico con una squadra che vince da sei anni facendo 100 punti l’anno. Hanno anche loro grande qualità, non solo noi, altrimenti non farebbero così tanto bene. I punti persi sono tanti, ma li hanno persi tutti con le piccole».
Sarri, come si migliora questo Napoli?
«Ci vogliono giocatori mostruosi, perché non è facile trovare giocatori più bravi dei miei. Ma io non ho chiesto niente a nessuno. E al presidente non ho chiesto top player o altro per poter centrare certi obiettivi. Sia ben chiaro io non chiedo niente a nessuno».
Ancora una volta è salito al Colle di Superga.
«Non si può non andare a rendere omaggio agli Invincibili del Grande Torino, soprattutto quando si viene a giocare qui a maggio, a pochi giorni dall’anniversario della tragedia del 1949».Fonte: Mattino